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martedì 12 novembre 2019

orologio fitness smartwatch

con cadenza periodica faccio visita ad un sito che tratta alta tecnologia da indossare il cui link per gli interessati è questo.
visto il mio problema di vista, per il quale senza occhiali leggere l'ora su un orologio normale diventa un problema e visto che non sempre mi sembra il caso di uscire il cellulare per informarmi sull'orario, ho visto che questi orologi hi-tech di ultima generazione hanno i numeri belli grandi, e non solo, si possono anche variare le skin ovvero il formato dello schermo e della relativa visualizzazione.
non intendendo spendere un capitale ho optato per un modello a basso costo ovvero il Fitness Tracker, KUNGIX Smartwatch che mi è stato proposto, con il cinturino colorato alla modica somma di 39,99€.

come vedete i numeri sono belli grandi, ma l'orario non è la sola cosa che fornisce.
andiamo però per gradi.
appena aprirete il pacchetto mettete subito il telefono sotto carica con il cavetto DEDICATO. in pratica ha un contatto magnetico da un lato ed una presa USB dall'altro.
se tutto va bene apparirà l'animazione di una batteria che si carica.
nel frattempo aprite il manualetto allegato, andate nella sezione italiana e scansionate il QR_code proposto


generico esempio di QR_code


questo vi porterà all'APP da scaricare ovvero Da Fit.
nell'APP dovrete inserire sesso, anno di nascita, altezza, peso e località.
appena l'orologio sarà carico lanciate l'APP, attivate il bluetooth e lanciate la ricerca di un nuovo bracciale. vi verrà proposta l'immagine del vostro modello sulla quale dovrete tappare per conferma.
se tutto andrà bene l'associazione andrà a buon fine.
a questo punto l'orologio parlerà la vostra lingua e segnerà l'ora esatta.
nel mio caso ho dato l'autorizzazione a tutte le richieste che mi ha fatto, visto che con un altro dispositivo, la negativa ad una richiesta ha inficiato il processo di affiliazione.

ci sono diverse opzioni nella configurazione che bisognerebbe testare tutte, ma questa è una procedura empirica visto che il manuale è TOTALMENTE latitante.

l'orologio consente di telecomandare la tele/fotocamera del callulare, gestione fitness, fungere da promemoria messaggi inseriti nel cellulare, monitoraggio sonno, meteo tramite cellulare, controllo remoto della musica, promemoria di sedentarietà oltre alla gestione di ben 3 sveglie.

che dire, ritengo abbia un ottimo rapporto qualità prezzo, ma l'ultima parola la dirà il tempo.

domenica 22 settembre 2019

i tempi passano ed il wifi cresce

ovvero la rete casalinga wifi fa molti passi avanti...
in origine avendo una casa lunga con muri spessi mi trovai costretto ad installare i tradizionali "extender" tra Netgear e Tp-link con alterne fortune, ma quando i dispositivi installati sono aumentati diventando più esigenti ho cominciato ad avere grossi problemi finchè un amico mi ha consigliato questa tipologia di dispositivi


ovvero i Tp-link deco E4 in offerta su Amazon a 109,90€ ovvero mediamente 36€ a pezzo quindi mediamente poco più di quanto avevo speso per ogni singolo repeater del tipo seguente, per intenderci


analizziamo però pro e contro tra le due tipologie.
Il primo adotta la tecnologia mesh ovvero dove tutti i dispositivi svolgono un ruolo paritario e non un ruolo principale del tipo server/client. questo consente una migliore suddivisione del carico, inoltre secondo quanto letto sul sito della Tp-link questi dispositivi scelgono intelligentemente (???) dove indirizzare il segnale per andare ad agganciare uno degli appartenenti alla loro rete calibrando anche la potenza del segnale. il modello deco P7 (nella foto a seguire) al suo interno ha ben 4 antenne!!!

ma la confezione da 3 costa ben (in offerta) 231,19€ e quindi oltre il doppio dei cilindri che ho comprato.
il sistema è scalabile e se ne possono aggiungere fino a 10 nella stessa rete.
la configurazione avviene tramite app. e questa è stata l'unica nota dolente del pacchetto.
infatti ho avuto grosse difficoltà all'installazione ovvero:
- l'app non si agganciava al primo cilindro in modalità configurazione
- ho cambiato cilindro con un altro dal pacchetto dei 3 ma la cosa non è cambiata
- ho installato l'app su un altro cellulare risolvendo in parte ma non del tutto, NERVI A 1000!
- ho disinstallato l'app l'ho reinstallata e la cosa E' ANDATA A BUON FINE ma... mica tanto, forse per colpa mia perchè non vedevo i 2 dispositivi associati al primo ovvero il master (non il server attenzione!)
- cerco di tornare indietro ma richiama sempre il nome che ho dato alla nuova rete (colpa dell'app che ne può gestire diverse).
- dopo molteplici tentativi, resetto i dispositivi, disinstallo l'app e rifaccio ex novo l'installazione.
TUTTO OK!
il vantaggio del mesh è che se vi agganciate ad uno di essi e vi spostate per casa passando dalla zona di copertura un uno all'altro non perderete la connessione ma verrete "rimbalzati" da uno all'altro.
la connessione rispetto ai dispositivi precedenti è molto più stabile e veloce. adesso le cose sono molto più semplici perchè prima per differenziare le rispettive zone di copertura avevo dovuto differenziare il nome dei singoli repeater. un casino enorme!!! adesso unico nome ed unica password.

venerdì 6 luglio 2018

e se volessimo collegare il cellulare alla TV?

il collegamento del cellulare alla TV è ormai cosa di tutti i giorni, specialmente se si vuole fare in modalità wireless.
io, come tanti altri, posseggo un Samsung, e sfogliando un tutorial ho letto che bisognava "tappare" sull'icona screen mirroring delle impostazioni rapide. ecco a seguire l'icona in questione

scusate se è sgranata ma è uno screen shot.

bene, di questa immagine sul mio cellulare neanche l'ombra... insomma è scattata un'operazione problem resolving che, dopo un'oretta mi ha spinto a fanculizzare il problema.
"domani se ne parla" ho pensato.

così l'indomani con google in pugno ho ripreso la problematica dove ribadivano il concetto dell'icona in questione.
questa volta però a differenza del giorno precedente ho scoperto che nella schermata delle impostazioni rapide in basso c'erano 2 pallini, a significare che le pagine erano ben 2!!!


proprio sopra la barra rossa...
e così strisciando sopra lo schermo ho cambiato la pagina trovando l'icona smarrita.
parafrasando Shakespeare, "Molto rumore per nulla".

mercoledì 30 dicembre 2015

quando l'hi-end è a portata di mano

ho già parlato di hi-end e, se non vi va di andare a spulciare il blog o siti vari sappiate che con questo termine in soldoni si parla dell'alta fedeltà ad alti livelli.
quando quindi un amico di parla del suo impianto definendolo a ragione hi-end sappiate che si viaggia sull'ordine delle decine di migliaia di euro tra lettore, amplificatore, preamplificatore, casse e, essendo un purista o almeno così si suppone, anche piatto per i vinile.
l'esperienza d'ascolto di un simile impianto (riduttivamente definito) stereo è un qualcosa di decisamente viscerale per gli addetti ai lavori di sicuro, per i profani non si sa...
questo perchè l'approccio a questo ascolto necessita una minima educazione d'udito per percepire con cognizione di causa tutte le sfumature che l'apparato propone, altrimenti trascurate.
tralascio in questa sede l'elenco dei concetti usati per definire la bontà della riproduzione come l'ampiezza della scena, la profondità e la velocità del basso, la centralità delle voci e secondo del brano le tante altre menate che alla fine non fanno altro che cercare di imitare al massimo la scena di una sala d'incisione così come se l'ascoltatore fosse al suo interno piuttosto che sul divano di casa.
l'avvicinamento al centro della sala viene pagato a suon di biglietti di mille euro e non sempre ci si arriva...
dopo questa prolissa introduzione passiamo alla magia del low-cost.
si perchè ci si è accorti che, non sempre per avere un ascolto ad alti livelli bisogna spendere di conseguenza.
la Tripath pensò bene di inventarsi l'integrato TA2024 dal quale poi la Sonic Impact produsse un amplificatorino da quattro soldi lavorante il classe D (piuttosto che nella famosa classe A dei blasonati amplificatori hi-end) dal modesto costo di soli 39$!
talmente modesto che funzionava anche a batterie!!!



molto plasticoso dall'aspetto riservava però grandi sorprese all'ascolto. sorprese da mandare letteralmente in bestia chi aveva, appunto, speso migliaia di euro nel suo "nobile" impianto hi-fi e innervosire chi lo paragonava al suo "inarrivabile" impianto hi-end.
si perchè questo scatolotto non solo suonava molto bene, ma si permetteva anche il lusso di pilotare le casse di impianti di ben più alta caratura senza sfigurare minimamente.
d'altra parte quando ti presenti plasticotto non potresti sfigurare a prescindere...
insomma questo TA2024 si dimostrò una vera sorpresa, tantè che sfornarono delle versioni successive come, ad esempio il TA2024B che ovviamente suonava ancora meglio!
insomma nacque la t-amp mania :)

ecco allora una mia idea per un impiantino niente male a basso costo e già recensito su diversi siti specializzati

come finale di potenza viaggiamo sempre sul t-amp e precisamente su un TA2024B.
la scelta può cadere su due prodotti. il primo è direttamente una scheda elettronica nuda e cruda che dovrebbe essere corredata con il nostro chip.
Immagine incorporata 4
dico dovrebbe perchè le caratteristiche su amazon sono piuttosto lacunose, ma comunque il prezzo è decisamente low visto che viaggiamo poco al di sotto dei 25€.
come si vede dall'immagine manca di quasi tutto incluso il controllo del volume, che ci verrà fornito da quello che il sito tnt-audio.com definisce il t-preamp


alla modica somma di 79€ entreremmo in possesso di un prodotto allineato al t-amp il quale tra l'altro ci fornirà controllo del volume e possibilità di commutare più sorgenti.
resta a questo punto solo l'alimentazione.
il consiglio è un alimentatore lineare da circa 6Ampere per entrambe i dispositivi che però ha dei costi proibitivi.
nei forum specializzati/smanettoni ho letto che vanno altrettanto bene i moduli d'alimentazione della Meanwell

Immagine incorporata 3

quello in foto è appunto da 6Ampere e costa 18,50€ + ss, ma sinceramente sto cercando di recuperare un ottimo alimentatore di PC che, neanche a farlo apposta ha un'uscita da 12V ed è guarda caso non solo è da 6A, ma ha anche vaschetta per il cavo d'alimentazione ed interruttore on/off. basta solo metterci dei piedini in gomma ed apportare qualche altra piccola modifica.
se non vi piacesse l'alternativa della scheda nuda e cruda, dalla grande Cina arriva tramite ebay un amplificatorino sempre su TA2024B già assemblato e pronto a funzionare

Immagine incorporata 1

si trova su ebay alla modica somma di 36,67€ spedizione gratuita ma ovviamente con tempi biblici 15/30gg dichiarati.

come funziona questo integrato?
sempre meglio!
nel senso che necessita un periodo di rodaggio. non sentitevi presi per i fondelli ma è la verità: nell'hi-end anche i cavi vanno rodati. prendetelo come assioma, ma se volete rendervi edotti andate QUI e troverete diversi articoli sui cavi segnale, potenza ed alimentazione. in pratica non sembra, ma anche i cavi suonano :)
inoltre sappiate che il range di alimentazione è 12/14 volts quindi (con qualche dubbio per la circuiteria del muse e qualche certezza del t-preamp), alimentando la scheda del t-amp a 14V pare che l'amico renda molto meglio. certo questo scherzetto comporterà una doppia alimentazione con aumento dei costi.
per quanto riguarda le casse personalmente vorrei autocostruirmi delle monovia con delle fostex 206 visto che è un progetto che accarezzo da tanto tempo dato che ho già le sigma103 che mi suonano da Dio, ma purtroppo dal mio pusher al momento costano 168€ l'una più spese di spedizione e materiale ligneo e non mi sembra il caso quindi opterei per una coppia di Rogers clone con componenti Monacor (non sembrerebbe ma suonano... azz se suonano!).

venerdì 24 gennaio 2014

Per gli audiofili più estremi



Per chi non si accontenta del solito, o meglio banale, ascolto in cuffia, nasce l'esigenza della scelta di un modello che soddisfi appieno tutti i "pruriti" che il melomane o il jazzofilo di turno possano avere.
Si, perchè l'acquisto di una cuffia non è così semplice come, a primo acchitto possa sembrare.
Basta pensare che alcuni modelli di cuffie Stax vengono usati come ascolto di riferimento durante le prove di ben blasonati diffusori!
Dopo questa breve premessa sull'importanza di questo strumento d'ascolto, e sulle difficoltà che si possono presentare al momento di un ponderato acquisto ecco che ci viene incontro un sito che potrei definire, vista la latitanza della concorrenza, la Bibbia dell'ascolto in cuffia.
Il sito, oltre a presentare uno stupendo forum, è sempre aggiornato sulle ultime novità in commercio, con prove d'ascolto, unboxing, foto e tante altre interessanti cosette che possono aiutarci nella nostra scelta.
Unico difetto è il costo medio del materiale testato che si aggira tra i 400 ed il 1500$ !!! (parlando di cuffie) e salendo notevolmente se passiamo ad amplificatori o DAC.
Ma che volete farci, chi ha mai detto che l'alta fedeltà è economica?

martedì 3 settembre 2013

musica liquida questa sconosciuta

la musica liquida ormai è decisamente uno standard anche se probabilmente molti non lo sanno, e giusto per questo arrivo io a metterci una pezza :)
quando parliamo di musica ai massimi livelli, e pensiamo alla sorgente, la nostra mente corre subito al classico vinile (amatissimo dagli audiofili) o al classico cd.
esiste però un nuovo standard che altro non è che, in soldoni, che musica su file.
non sto parlando però dei classici mp3 che sono frutto di una compressione del brano originale che apporta una perdita di qualità, ma di formati definiti lossless (senza perdita) che ci aprono un mondo nuovo con innegabili vantaggi, uno primo tra tutti, la possibilità di avere impianti di altissima qualità a prezzi decisamente inferiori rispetto ad una volta.
senza però scendere troppo in dettagli tecnici vi propongo QUESTO SITO che molto semplicemente (vi assicuro) vi inserisce in questo magico mondo.