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lunedì 21 novembre 2022

Pompe di calore

Sempre alla ricerca di sistemi alternativi per risparmiare sulle bollette della luce e del gas, considerando che le voci più pesanti afferiscono alla climatizzazione della casa ho trovato questo validissimo sistema ovvero:

Pompe di calore ARIA-ACQUA

Principio di funzionamento

In questo video vengono spiegate tante cose. Quando parla di "strozzature del flusso" può riferirsi ai così detti fanghi che si depositano all'interno dei termosifoni ostruendo parte del circuito interno di essi. Per rimuoverli esistono ditte specializzate che oltre a fare la scansione termografica del dispositivo accertandosi dell'esistenza dell'ostruzione attuano pratiche di disostruzione meccaniche e chimiche.




Nella foto in questione la parte centrale in basso del calorifero è ostruita non permettendo il regolare flusso dell'acqua calda.
Se poi i vostri termosifoni fossero in condizioni disastrose fate un pensierino ai Fancoil, moderni ed efficienti.


a seguire un interessante articolo che spiega funzionamento e dintorni


Le pompe per funzionare necessitano energia elettrica. Questa necessità si può ovviare tramite installazione di Pannello fotovoltaici dimensionati solo al fabbisogno del dispositivo piuttosto che a quello di tutta l'abitazione avendo così un impatto economico inferiore. Per un risparmio in bolletta superiore si potrà provvedere in un secondo momento a dimensionare ed attuare un ampliamento dell'impianto fotovoltaico.

Si sappia che per le pompe di calore è previsto il contributo da parte dello Stato fino al 110% la cui guida è reperibile qui


Sempre a proposito di pompe di calore, spigolando sulla rete ho trovato questa pagina che "svela" diversi retroscena. Ovviamente TUTTO VA PRESO CON IL BENEFICIO D'INVENTARIO.

I 7 segreti sulle pompe di calore che nessuno vi svelerà mai

I seguenti articoli provengono da un sito che tratta gli argomenti con grande dovizia di particolari.

Pompe di calore per termosifoni


Quanto consuma una pompa di calore in raffrescamento?







martedì 18 ottobre 2022

Risparmio Energetico

 Quando si parla di RISPARMIO ENERGETICO dobbiamo  considerare due Macro categorie.

- Risparmio orientato al consumo di RISCALDAMENTO

- Risparmio orientato alla produzione di ENERGIA ELETTRICA


Risparmio orientato al consumo di RISCALDAMENTO


Il riscaldamento degli ambienti avviene in diverse modalità.

In prima battuta si utilizzavano i vecchi metodi ovvero i termosifoni. Le caldaie che riscaldano l’acqua che circola al loro interno utilizzano Gas, oggi costosissimo, oppure se parliamo delle onnivore, legno, tronchetti, bricchette, cippato, ma anche last but not least pallet.

Chi possiede un giardino, un frutteto, una vigna ma anche una pineta o meglio un bosco potrà tranquillamente alimentare la caldaia a basso costo nei primi casi o a zero costo negli ultimi.

Tutto ciò però comporta il costo dell’acquisto di una caldaia onnivora il cui prezzo parte, mediamente da 4.500€. Più costerà più sarà il tempo per ammortizzare il costo.


Sistemi alternativi per la produzione di calore


Il sistema principe alternativo per la produzione di energia è il solare. E con questo non mi riferisco esclusivamente al fotovoltaico. Avendo la fortuna di vivere in Sicilia possiamo sfruttare più di altri l’energia fornita dall’irraggiamento solare. Si sappia che nella Trinacria questa va da 1750 a 2100 Kwh/m2, praticamente se si avesse un sistema con un rendimento del 100% con due pannelli da 1m quadro potremmo ottenere ben 3500W!.

Si parlava di riscaldamento. La prima cosa a cui pensare è la coibentazione dell’ambiente da riscaldare, altrimenti sarebbe come tentare di conservare acqua in un colabrodo.

Attuato questo irrinunciabile passo si deve decidere cosa e come si deve fare.

Con grandi superfici a disposizione dove collocare pannelli solari (NON fotovoltaici) se si raggiungesse una temperatura di 60-70 gradi C° si potrebbero alimentare i termosifoni, ma solo finchè c’è il sole. Sistema con maggiore rendimento non è quello di riscaldare l’acqua ma l’aria. Esistono diversi progetti dove nei pannelli vengono inseriti dei condotti dove l’aria viene fatta circolare ed al contempo riscaldare raggiungendo temperature prossime agli 80 C°. Questi flussi di aria che fuoriescono dal pannello possono essere canalizzati in casa mentre mentre dalla presa d’ingresso viene prelevata l’aria fresca del locale prelevata dal basso e forzata tramite una ventola a circolare nel pannello per essere nuovamente riscaldata.

Si tratta di un dispositivo a basso costo ed alto rendimento dove p.es. la ventola viene recuperata da una ventola di computer che però nuova su Amazon costa diametro 8cm 3,90€ mentre diametro 12cm 8,99€.

Chi desiderasse risparmiare l’energia elettrica dello scaldabagno può riscaldare l’acqua sanitaria tramite una serpentina di un tubo in polietilene avvolto a spirale in una struttura chiusa e dipinta di nero per agevolare la cattura dei raggi solari. l’acqua calda prodotta dalla serpentina finirà in un serbatoio dal quale verrà prelevata per uso sanitario e quindi rabboccata man mano che si userà, l’acqua fredda andrà verso il basso finendo all’entrata della serpentina entrando nuovamente nel circuito di riscaldamento. Praticamente acqua calda a costo zero.

Unico inconveniente è che quest’acqua proveniente dalla rete comunale avrà una piccola percentuale di cloro, quest’ultimo tenderà a formare concrezioni che alla lunga danneggiano il circuito.

Il sistema più funzionale e duraturo nel tempo è quello sempre di un circuito per riscaldare un liquido che potrebbe anche essere antigelo delle auto il quale verrebbe fatto circolare in una serpentina all’interno di un contenitore coibentato come uno scaldabagno. Ciò porterebbe al riscaldamento dell’acqua all’interno del contenitore. La circolazione del liquido è forzata tramite piccola pompa, la tipologia del liquido evita qualsiasi forma di concrezione. Se l’acqua nel contenitore raggiunge una temperatura troppo elevata, rilevata da una sonda, viene fermata la circolazione stoppando la pompa. Questo è il sistema dei dispositivi in vendita che si vedono sui tetti delle case. Più sicuro ma molto più costoso. Il precedente è meno oneroso ma richiede più manutenzione.


Un valido sistema per il riscaldamento delle abitazioni è quello delle pompe il cui principio si basa sullo scambiamento di calore con una sorgente esterna e si suddividono in Aerotermiche (PdCA) e Geotermiche (PdCG). Le prime vengono prodotte fino a classe tripla A quindi con particolare occhio ai consumi elettrici, le seconde sfruttano il fatto che nel sottosuolo la temperatura ha una temperatura costante ed hanno una maggiore efficienza.

Le prime richiedono meno interventi propedeutici ma il semplice acquisto ed installazione come un semplice condizionatore. Le seconde richiedono delle perizie geologiche del sottosuolo che deve essere preferibilmente alluvionale, sabbioso e saturo di acqua per favorire il salto termico tra i permanenti 12° a circa 100 metri di profondità e la superficie. Se in estate in superficie ci saranno ipoteticamente 36° dal sottosuolo si estrarranno i 12° rinfrescando l’ambiente. Se d’inverno all'esterno ci saranno -15° dal sottosuolo se estrarranno i 12° riscaldando l’ambiente. Avremo nel primo caso -24° e nel secondo +27° ad un costo pari al doppio del PdCA. L'efficienza delle PsCG aumenta se si utilizza in luoghi con inverni molto freddi (dal 300% al 600%) per cui ha più un senso la Val D’Aosta piuttosto che la Sicilia.


Risparmio orientato al consumo di energia elettrica

Per la produzione di energia elettrica si usano i pannelli fotovoltaici.

Questi sotto l’esposizione dei raggi solari generano corrente elettrica. A loro volta si dividono in due categorie, con e senza accumulo.

Quelli con accumulo si dividono in Accumulo connessi alla rete ed Accumulo ad Isola.

I primi conservano l’energia prodotta in batterie che tramite inverter converte la 12Volt delle batterie in 220V. La connessione alla rete serve per fornire il Surplus di energia prodotta, Tale fornitura viene conteggiato e scomputato dall’energia che si utilizza quando i pannelli non erogano, ovvero la sera. In caso di mancanza rete si attinge all'energia fornita dalle batterie.

Con gli impianti ad Accumulo ad Isola, tutta lenergia prodotta dai pannelli viene veicolata verso le batterie che avranno il compito di sopportare l’intero carico dell'utenza e quindi dimensionate di conseguenza. Ciò impatterà notevolmente sui costi. Inoltre le batterie hanno una durata finita che renderà più difficile ammortizzare i costi. A vantaggio però si sarà totalmente avulsi da qualsiasi gestore e bolletta.

Come sono uso dire SONO TUTTI CONTI A FARSI.


martedì 5 aprile 2022

cos'è il vocoder?

 il nome vocoder deriva da VOice e CODER, composto da uno strumento capace di fornire ad una sorgente detta modulante le caratteristiche timbriche di un'altra sorgente detta portante o carrier.

Il funzionamento consiste in una sintesi incrociata tra due timbri e, quando uno dei due timbri è la voce umana avremo uno strumento che parla.

La sorgente modulante, nel nostro caso la voce, passa attraverso una serie di filtri passa banda e quindi separata in più canati tanti quanti sono i filtri disponibili, per poi entrare in altrettanti inviluppi chiamati followers che produrranno un segnale di controllo. Il trattamento dell'inviluppo audio non finisce qui ma è piuttosto complesso però in pratica avremo una voce che canterà con il timbro simile allo strumento portante.

L'origine del Vocoder risale alla fine degli anni 30 nei laboratori Bell grazie a Homer Dudley con l'intenzione di applicarlo nelle telecomunicazioni visto che la versione codificata del parlato occupava meno banda nelle trasmissioni telefoniche. Durante le Seconda Guerra Mondiale il Vocoder venne utilizzato nelle comunicazioni militari transoceaniche e solo nel 1948 se ne scoprirono le potenzialità in campo musicale.

Da quel momento in poi l'utilizzo di questo dispositivo ebbe un utilizzo sempre più diffuso.

martedì 29 marzo 2022

ma quanto consumi? ma quanto mi costi?

 sono le due domande più ricorrenti riguardo alle nostre utenze elettriche. ad oggi esistono diversi dispositivi che consentono di calcolare consumi e relativi costi programmando il prezzo a kw/h. la prima categoria, più economica che ha il suo tipo di flessibilità è una sorta di doppia presa maschio-femmina che si interpone tra l'utenza da monitorare e la presa al muro.


come si vede dalla foto ha un visore a cristalli liquidi e dei pulsanti per la programmazione. Nel visore si vedrà il consumo ed il costo se programmato.
Questo dispositivo va benissimo per le utenze provviste di spina ma, se siamo in presenza di utenze connesse tramite cavi elettrici preferibilmente esterni allora è preferibile utilizzare dispositivi con sonda amperometrica come il seguente


dove la sonda si posizione così come in foto


sfruttando una parte scoperta del cavo elettrico prima che raggiunga l'utenza da monitorare.
Il dispositivo nel nostro caso uno Shelly si connetterà via wifi all'APP apposita che registrerà i dati che ci interessano.
La stessa APP sarà in grado di monitorare più dispositivi contemporaneamente.





mercoledì 16 marzo 2022

Forme di Energia Alternative

 Ad oggi le forme di energia alternative sono molteplici.

Quando dico alternative intendo avulse alla corrente fornita dall'ipotetica ENEL, perchè ha raggiunto costi improponibili.

Si può parlare del "fotovoltaico" come "dell'eolico" che però per un verso o per un altro presentano sia vantaggi che svantaggi.

Il fotovoltaico comporta un lento ma ineluttabile e costante decadimento della resa dei pannelli oltre all'intrinseca durata degli accumulatori se di desidera un impianto indipendente che conserva l'energia prodotta per poi erogarla tramite inverter.

Gli accumulatori o batterie, pur avendo negli anni fatto passi da gigante sono anch'essi soggetti ad un decadimento nel tempo, più rapido dei pannelli, avendo tra l'altro un notevole costo economico. Saranno quindi tutti conti a farsi mettendo su un piatto della bilancia il risparmio e sull'altro i costi.

L'eolico ha invece un paletto fondamentale che è la necessaria presenza di vento che deve essere non meno di 3-5 m/sec ma preferibilmente 12-14 m/sec per produrre una sensibile quantità di energia elettrica che valga la spesa e la fiducia verso il sistema.

Con il tempo però la tecnologia ha fatto passi in avanti così ad oggi si propone una nuova e conveniente alternativa, ovvero i generatori ad idrogeno. Idrogeno perchè è un materiale molto presente in natura anche se con qualche difficoltà ad isolarlo dagli altri con i quali ha una grande tendenza a legarsi.

Saltando a piè pari tutta la teoria passiamo direttamente al microcogeneratore ovvero una sorta di caldaia ad idrogeno.

https://www.youtube.com/watch?v=NGFOUmjgLGw

esiste anche un prodotto italiano coperto da brevetto che produce sia acqua sanitaria che acqua che acqua da riscaldamento oltre a circa 6KW di energia elettrica.

https://www.youtube.com/watch?v=eiu7Jeu6fow

Poi per chi desiderasse avventurarsi nella produzione casalinga di idrogeno la rete è piena di tutorial, questo è uno tra i tanti

https://www.youtube.com/watch?v=fczLFnToKwc

disanima caldaie ad idrogeno

https://www.pgcasa.it/articoli/riscaldamento/come-funziona-una-caldaia-a-idrogeno__27060

giovedì 4 marzo 2021

smart TV a gogo

tempo addietro scrissi qualcosa riguardo una TV-box di provenienza cinese


ai tempi questo era quanto offriva il mercato con un ottimo rapporto qualità prezzo. ma i tempi cambiano ed adesso il dispositivo che utilizzo alla grande è la FIRE TV STICK di Amazon.

ne esistono di 2 tipi, la Lite che al momento è in vendita a 29,99€ e la 4K a 59,99€.
la differenza è chiara, ovvero la definizione delle immagini che offre, ma la cosa più importante è la piattaforma sulla quale girano gli applicativi, la totale compatibilità con le APP, il comando vocale del telecomando compreso in entrambe i modelli.
ne ho installato svariati esemplari dove è lampante la filosofia del plug&play. infatti non vi nascondo che con il precedente modello cinese ho penato diverse volte, specialmente con TIM vision che non ne voleva sapere di funzionare.




mercoledì 10 febbraio 2021

il coltellino svizzero dei file

 le diavolerie piovono "like cats and dogs" ed alla fine ti accorgi che per un motivo o per un altro ti ritrovi ad avere un filo diretto con il corriere di Amazon.

questa volta parlerò del "fileHUB" della RAVPower




il quale offre diverse funzioni.

la principale (per la quale l'ho comprato) è quella di trasferire il contenuto di un supporto di memoria du un altro.

dalla foto si vede lo slot della SDcard mentre da un'altro lato ha due accessi USB come da immagine


Il manuale d'istruzioni è decisamente corposo (oltre che in inglese) per cui brevemente, dovendo travasare il contenuto dalla SD su una USB o addirittura su un HD portatile, basterà connettere i supporti nello slot la prima e nella presa USB il secondo ed il dispositivo premendo il tasto laterale SD > USB per due secondi provvederà alla pedissequa copiatura dei file da A a B NON IL CONTRARIO! quindi verso unico e non irreversibile.

ma come vedete ha anche un attacco RJ45 per collegarlo ad una ethernet. infatti così facendo ed abilitando la funzionalità wifi diventerà un hotspot/access point o PPPoE con ip statico o dinamico.

altresì potrà essere utilizzato come repeater wifi qualora si desiderasse aumentare l'area di copertura di un segnale piuttosto debole.

tutte queste funzioni possono essere abilitate tramite app installata sul cellulare denominata RAV FileHub.

naturalmente è autoalimentato quindi una volta ben carico si auto gestisce senza necessità di alimentatore esterno.

ultima chicca può anche fare lo wireless file sharing

e scusate se è poco...




 

venerdì 5 febbraio 2021

ricaricare necesse est

 oggigiorno la ricarica di periferiche USB è attività giornaliera. ci troviamo così con molteplici periferiche che necessitano la loro dose energetica e spesso specialmente in particolari contesti siamo letteralmente affogati oltre che dai relativi cavetti anche dai corrispondenti alimentatori.

inizialmente tentai di ovviare comprando su Amazon questo modello della Ugreen CD104

questo offre due uscite, una da 2,4A ed una da 1A. quando lo comprai era una novità in quanto offriva ben DUE uscite!

ma i tempi passano e le periferiche aumentano, adesso viaggio con 2 cellulari, una gopro, un auricolare, ogni tanto un powerbank, qualche altra diavoleria elettronico-informatica e ci vorrebbe una ciabatta per ospitare tutti i caricabatterie che mi servono, qualora dovessi caricare/utilizzare più utenze contemporaneamente.

allora è arrivato iLepo USB charger.

qui siamo in presenza di un charger multiporta (ben otto!) da 50W dichiarati, con un visore che a scansione ciclica visualizza la tensione erogata (inchiodata sui 5.20v) e la corrente fornita sulle porte con utenze connesse. lo si può portare all'estero (procurandosi un adattarore di rete, ovviamente) perchè funziona con tensioni che vanno da 100 a 220Vca.
così potremo tranquillamente utilizzare un unico erogatore come da foto

Il dispositivo, la casa di produzione dichiara è protetto.

e su Amazon ha avuto 4,5/5 pareri positivi. l'ho appena spacchettato alimentato e collegato. per un long run test dovrete aspettare oppure chiedermi di tanto in tanto: "ma il tuo iLepo come va? nella speranza che non porti sfiga LOL"

 






giovedì 14 novembre 2019

Alexa entra nella stanza da letto

Alexa entra nella stanza da letto e lo fa in grande stile.



Una lampada radio sveglia con luminosità e colorazione variabile.
Ma non parilamo di un dispositivo Echo in se ma di un dispositivo Echo compatibile oltre ad essere tra l'altro anche Google Assistant compatibile.

Se la vostra stanza da letto è sotto copertura della vostra wifi casalinga (perche non è detto...) allora pechè non inserire questo pratico e simpatico accessorio?
Oltra alla visibilità classica di una radiosveglia possiede ben due sveglie che è possibile per esempio differenziare per i giorni feriali ed i giorni festivi e quindi lu-ve e sa-do.
Si potrà segliere tra la musica di una radio od il tradizionale buzzer.

Ma la carta vincente rispetto ad una tradizionale radiosveglia è la sezione illuminazione che è gestibile vocalmente sia per l'intensità che per la colorazione.
Inoltre potrete simulare l'alba ed il tramonto.
Il tutto per la modica somma di 39,99€.

martedì 12 novembre 2019

orologio fitness smartwatch

con cadenza periodica faccio visita ad un sito che tratta alta tecnologia da indossare il cui link per gli interessati è questo.
visto il mio problema di vista, per il quale senza occhiali leggere l'ora su un orologio normale diventa un problema e visto che non sempre mi sembra il caso di uscire il cellulare per informarmi sull'orario, ho visto che questi orologi hi-tech di ultima generazione hanno i numeri belli grandi, e non solo, si possono anche variare le skin ovvero il formato dello schermo e della relativa visualizzazione.
non intendendo spendere un capitale ho optato per un modello a basso costo ovvero il Fitness Tracker, KUNGIX Smartwatch che mi è stato proposto, con il cinturino colorato alla modica somma di 39,99€.

come vedete i numeri sono belli grandi, ma l'orario non è la sola cosa che fornisce.
andiamo però per gradi.
appena aprirete il pacchetto mettete subito il telefono sotto carica con il cavetto DEDICATO. in pratica ha un contatto magnetico da un lato ed una presa USB dall'altro.
se tutto va bene apparirà l'animazione di una batteria che si carica.
nel frattempo aprite il manualetto allegato, andate nella sezione italiana e scansionate il QR_code proposto


generico esempio di QR_code


questo vi porterà all'APP da scaricare ovvero Da Fit.
nell'APP dovrete inserire sesso, anno di nascita, altezza, peso e località.
appena l'orologio sarà carico lanciate l'APP, attivate il bluetooth e lanciate la ricerca di un nuovo bracciale. vi verrà proposta l'immagine del vostro modello sulla quale dovrete tappare per conferma.
se tutto andrà bene l'associazione andrà a buon fine.
a questo punto l'orologio parlerà la vostra lingua e segnerà l'ora esatta.
nel mio caso ho dato l'autorizzazione a tutte le richieste che mi ha fatto, visto che con un altro dispositivo, la negativa ad una richiesta ha inficiato il processo di affiliazione.

ci sono diverse opzioni nella configurazione che bisognerebbe testare tutte, ma questa è una procedura empirica visto che il manuale è TOTALMENTE latitante.

l'orologio consente di telecomandare la tele/fotocamera del callulare, gestione fitness, fungere da promemoria messaggi inseriti nel cellulare, monitoraggio sonno, meteo tramite cellulare, controllo remoto della musica, promemoria di sedentarietà oltre alla gestione di ben 3 sveglie.

che dire, ritengo abbia un ottimo rapporto qualità prezzo, ma l'ultima parola la dirà il tempo.

lunedì 21 ottobre 2019

prime vision smette di funzionare sulla smart TV?

dopo l'installazione e la priva visione di un film, il giorno dopo sulla Smart TV la pressione del pulsante dedicato non portava a nulla. sulla mia TV Samsung non è prevista la disinstallazione delle APP preinstallate di default ma ha funzionato la pulizia della cache del televisore.
è bastato disalimentare totalmente il dispositivo per almento 30 secondi, poi ho premuto tenendolo premuto per almeno 20sec il pulsante di accensione.
al termine di questa procedura il tutto ha ripreso a funzionare regolarmente.

lunedì 14 gennaio 2019

tv-box per timvision

sembra una affermazione stupida, ma in effetti trovarne uno decente che funzioni in modo regolare è quasi una chimera.
a parte il tv-box ufficiale TIMVISION che ha un costo non indifferente ci si perde nella pletora di mini scatolette che sulla carta promettono ma in pratica non sempre funzionano.
dopo lunghe ricerche ho trovato il video della recensione di un dispositivo che, a detta del recensore, tra i vari magheggi, gestiva anche timvision.

trattasi di Xiaomi Mi TV Box, in vendita presso GearBest e quindi Cina. Il prezzo al quale l'ho trovato in promozione è stato poco meno di 50€ mentre adesso è salito a ben 83,13€.


è una scatoletta discreta e filante, proposta in tre colori.
fornita di alimentatore con attacco americano (piccola pecca) telecomando con batterie incluse (bonus) e cavetto HDMI.
altra cosa di cui soffre è la possibilità di dialogare con il mondo esterno. infatti come si vede dalla foto allegata

ha una sola presa USB oltra all'uscita HDMI e la presa d'alimentazione, oltre ad una presa audio che ritengo sia output.

altra grossa pecca è la connessione alla rete che è solo wifi, non possedendo infatti attacco ethernet. sarebbe da vedere se riesce a supportare un adattatore USB-ethernet, giusto per velocizzare lo streaming dei video.
l'interfaccia timvision installata è identica a quella originale qualora foste curiosi su questa direzione, e risponde con una discreta velocità.

mercoledì 31 ottobre 2018

voglia di viaggiare, si ma per dove?

sono uno strenuo sostenitore dell'auto-organizzazione di escursioni.
prima a piedi adesso in moto.
a mio avviso i segreti di un'escursione ben riuscita sono due, o andare alla ventura ovvero partire senza sapere dove realmente si va, ma questo comporta qualche rischio logistico, o pianificare con attenzione l'itinerario.
nel secondo caso, il sistema più pratico, specialmente se si guida è quello di affidarsi al GPS.
per praticità suddivido questi strumenti in due macrocategorie, quelli tipo APP sul cellulare, che non hanno nulla da invidiare ai modelli più blasonati, ma che generalmente sono più delicati e i modelli da escursione, decisamente più professionali.
per lo scooter ho comprato un supporto universale che consente con 2 accessori di supportare i miei due dispositivi GPS, ovvero il cellulare ed il Garmin.
finchè il tempo è clemente, ed il mio amato cellulare può stare all'aperto allora utilizzerò per la navigazione l'itinerario creato con Google Maps.
dopo aver creato l'itinerario cliccherò sul pulsante


con la freccetta sul telefonino e si aprirà un popup dove proporrà una lista di dispositivi noti a Google, una email o un SMS.
sarà nostra cura selezionare il sistema di invio di nostro gradimento.
qualora si prevederre una giornata piovosa si opterà per un GPS più professionale ovvero uno almeno IPX3 ovvero impermeabile. Il mio è IPX7 quindi immergibile fino ad 1 metro di profondità per 30 min per cui hai voglia!!!
ahimè questi dispositivi desiderano un formato diverso ovvero .gpx o .gpz, per cui il sistema più pratico per ottenere l'itinerario in questo formato sarà ricrearlo e salvarlo così.
a tal proposito passiamo a My Maps (sempre di Google).
l'uso è intuitivo, per cui facile sarà la creazione dell'itinerario.
al termine cliccare sui 3 puntini verticali in alto a dx nel menu dell'editor


e nel popup che appare selezionare il formato KML, KMZ


gradito ai Garmin.
riguardo alla procedura per il passaggio sul GPS, beh se ne possedete uno dovreste sapere come si fa... monelli!!! LOL


venerdì 6 luglio 2018

e se volessimo collegare il cellulare alla TV?

il collegamento del cellulare alla TV è ormai cosa di tutti i giorni, specialmente se si vuole fare in modalità wireless.
io, come tanti altri, posseggo un Samsung, e sfogliando un tutorial ho letto che bisognava "tappare" sull'icona screen mirroring delle impostazioni rapide. ecco a seguire l'icona in questione

scusate se è sgranata ma è uno screen shot.

bene, di questa immagine sul mio cellulare neanche l'ombra... insomma è scattata un'operazione problem resolving che, dopo un'oretta mi ha spinto a fanculizzare il problema.
"domani se ne parla" ho pensato.

così l'indomani con google in pugno ho ripreso la problematica dove ribadivano il concetto dell'icona in questione.
questa volta però a differenza del giorno precedente ho scoperto che nella schermata delle impostazioni rapide in basso c'erano 2 pallini, a significare che le pagine erano ben 2!!!


proprio sopra la barra rossa...
e così strisciando sopra lo schermo ho cambiato la pagina trovando l'icona smarrita.
parafrasando Shakespeare, "Molto rumore per nulla".

martedì 24 aprile 2018

Nacon Revolution ovvero Controller PS4 Professionale

Dopo aver sentito tessere le loti di questo gadget per PS4 da un mio amico ho deciso di cedere e l'ho comprato.

Nessun testo alternativo automatico disponibile.

Ma in effetti, di cosa si tratta?
Siamo in presenza di un dispositivo COMPLETAMENTE  customizzabile partendo dall'impostazione della tenuta in mano alla risposta dei comandi.
Quest'ultima si effettua tramite software su PC.

La personalizzazione fisica si attua tramite dei pesi che si inseriscono nelle impugnature attraverso degli alloggiamenti ai quali si accede svitando dei tappetti con una chiavetta in dotazione.
E' anche possibile impostare una diversa vibrazione sulle due impugnature in intensità.

La risposta degli Analogici è totalmente regolabile a partire dalla zona morta d'intervento così da poter gestire il tempo di risposta.
La stessa curva di risposta è completamente gestibile.

Chi però non si sentisse all'altezza potrà sempre scaricare dal sito Nacon dei profili preconfigurati per i giochi ad hoc.

Questo controller ha ben 4 profili preconfigurabili, alternabili tramite un pulsantino sulla parte posteriore.

Sempre sulla parte posteriore ha 4 pulsnti ai quali è possibile assegnare sia macro che qualsiasi altra funzione come ad esempio nel caso di The Division il lancio della granata o lo spararsi un medikit.

Però la cosa che pone questo dispositivo una spanna sopra quello in dotazione alla PS4 è il fatto che, avendo un collegamento via cavo (lungo 3 metri) non soffre della latenza del collegamento bluetooth e quindi ha una risposta IMMEDIATA ed ISTANTANEA.

Certo la diversa collocazione e conformazione dei pulsanti necessita un minimo periodo di rodaggio, ma poi la soddisfazione è garantita.

lunedì 5 febbraio 2018

mettete le ali alle vostre cuffie

non nascondo di amare l'ascolto della musica formato flac a palla con il mio Sansa della Sun






non sempre riesce a pilotare le mie Sennheiser HD221 al loro massimo potenziale.
così ho optato per l'acquisto di un amplificatore per cuffie della Fiio ed in particolare dell'A3



è più piccolo di un pacchetto di sigarette, sia in pianta che come spessore.
è in solido alluminio spazzolato con due interruttori sul frontale, uno per il gain e l'altro per enfatizzare i bassi, anche se in effetti si percepisce un ampliamento totale della gamma assieme ai bassi.
sempre frontalmente al centro una rotellina comodamente zigrinata sul bordo, che funge, oltre che da volume anche da interruttore on/off.
posteriormente ci sono i connettori femmina IN  per il segnale d'ingresso e sempre IN per il segnale d'uscita dove inserire il jack della cuffia. al centro c'è invece la presa USB per la ricarica della batteria.
l'ascolto con la HD221, è decisamente appagante anche a manetta. appena a casa lo testerò con la bayerdynamic DT880 che però ha il palese limite che essendo semiaperta non consentirà un ascolto isolati dal mondo esterno nel senso de "isolando il mondo dal mio ascolto" e non "isolando il mio ascolto dal mondo".
nella confezione 2 pratici tappetini antiscivolo ma anche antigraffio da interporre tra l'A3 e qualsiasi altra apparecchiatura da far viaggiare assieme, un doppio jack stereo maschio ed un cavetto USB per la ricarica.
impressioni d'ascolto man mano che il cazzillo riscalda e cambiando genere:
Steve Grossman Quartet: restituisce una dinamica pazzesca! e non bisogna neanche pompare al massimo ma già ad 8/10 su un fondo scala di 9 è tutta un'altra cosa. questo con le HD221 mentre con le mitiche DT880 il piccolo Fiio fatica un pochino offrendo però un dignitosissimo ascolto senza il quale il Sansa offre un fiacchissimo ascolto in sordina. decido di continuare l'ascolto con le bayerdynamic passando a Raphael Gualazzi con Happy Mistake, incisione decisamente più movimentata.
è sempre un ascolto piacevole mancante però del peperoncino che desideravo trovare con questo amplificatorino.
quindi, a conti fatti:
HD221 promossa a pieni voti anzi riscoperta.
DT880 ascoltabile si ma mettendo alla corda il piccolo A3
ovviamente con un enorme IMHO.
dimenticavo:

il prezzo? poco meno di 60€ su Amazon

STEP 2 - IMPRESSIONI A DISTANZA DI TEMPO

Ormai il Fiio A3 fa parte del mio EDC (every day carry). assieme a lui ho eletto a cuffia per eccellenza la Sennheiser HD221 che, per la sua impedenza di soli 16 ohm rende veramente tanto con questo amplificatorino. Direi di più, ti si apre un mondo se hai un sorgente ascolto all'altezza (possibilmente flac) ed un riproduttore anch'esso adeguato. Ritengo nel mio piccolissimo di avere, con un'accoppiata low cost l'ideale per un ascolto decisamente appagante.
Se invece desiderassi un ascolto diverso dai miei soliti file utilizzo "timmusic" che pur non avendo gli standard qualitativi del sovracampionamento ottuplo consente comunque un piacevole ascolto con il mio Samsung S6 Edge. Il Fiio si è ormai bellamente rodato in sette mesi di ascolto intensivo e posso dargli un bel 8/10 nell'ottica del 10/10 ad apparecchiature esoteriche. Si sono soddisfattissimo.
Lo consiglio? Assolutamente si.

giovedì 16 febbraio 2017

cambiare l'icona identificativa della vostra periferica USB

desiderate dare un tocco esotico alla vostra chiavetta o al vostro hard disk USB quando vengono inseriti nel vostro PC?
generalmente Windows associa ad essi un'icona di default che alla lunga potrebbe stancarvi.
ecco allora come far si che ogni periferica USB abbia la sua.

iniziate con una ricerca su Google, cercando l'icona che più vi aggrada. l'importante è che l'estensione del file che andrete a scaricare sia .ico
se così non fosse, se cioè l'immagine a voi gradita fosse un jpg, potrete appoggiarvi ad un qualsiasi decente programma di grafica, caricare l'immagine e salvarla come .ico
questa immagine andrà salvata sulla root della periferica in questione.
sempre sulla root andrà editato e salvato il seguente file
autorun.inf
al cui interno ci saranno queste 3 righe
[AutoRun]      
icon=nome_img.ico      

label=nome_periferica
nome_img.ico sarà il nome del file dell'icona che avremo scelto per rappresentare la nostra periferica
nome_periferica sarà il nome che il sistema associerà alla periferica una volta riconosciuta e caricata.

martedì 8 novembre 2016

nuovi itinerari sul vostro Garmin da trekking

da anni sono il felice possessore di un Garmin 62s comprato per l'escursionismo.
essendo sia cartografico che IPX7 (e quindi decisamente insensibile alla pioggia) l'ho patchato per renderlo stradale caricandogli le mappe gentilmente messe a disposizione da openstreetmap così che, quando mi sposto con lo scooter l'aggancio con il moschettone posteriore al braccio di uno dei due specchietti retrovisori e vado tranquillo.
per gli itinerari però, e la loro pianificazione, cercando una massima semplificazione mi sono così orientato.
come programma ho optato per Google Maps in quanto gratuito, aggiornatissimo e, quasi onnipresente (basta scegliere il browser in questione).
possedendo quindi l'account Google, sarà possibile avere l'opzione My Maps.
ci si arriva aprendo Google Maps, cliccando poi sui tre trattini in alto a sinistra


cliccare su "i tuoi luoghi"


cliccare quindi sul pulsante "mappe"



adesso sulla scritta in fondo "crea mappa". apparirà la seguente finestra.


da qui inizierete il cammino per la creazione del vostro itinerario.
nel momento in cui la mappa è creata ed aperta, cliccando sul menu in alto a sinistra.

selezionale la voce "esporta in KML". per ottenere il KMZ, ho operato così, da

intera mappa cliccandoci sopra ho selezionando la voce "indicazioni stradali da...".

ovviamente, l'esportazione via cavetto USB ritengo sia cosa a voi già nota.





mercoledì 4 maggio 2016

VI (vu ai) questo misterioso

premetto da subito che siamo in puro ambito informatico.

Quando in ambiente Unix o Sun OS innanzi tutto e Linux secondariamente, si deve editare un file testo, l'editor storico e sempre presente ovvero sistematicamente installato in ogni macchina dei sistemi operativi qui sopra menzionati è il solito/classico/odiato/amato/ostico/bastachetelostudi "vi".
MAI però chiamarlo vi-i ma sempre "vu-ai" e cioè all'inglese :)
rischiereste di sentirvi dire "VI COSA??????"
parliamo dell'antesignano per eccellenza degli editor di testo, tant'è che NON è grafico e che definirlo ostico è a dir poco un eufemismo.
Ovviamente mi riferisco ai neofiti, perchè un sysadmin di rispetto deve padroneggiare VI in quanto la modifica di un file di configurazione ma anche del crontab è sempre dietro l'angolo.
Imparare VI non è nulla di così astruso o impossibile, anzi oserei dire che per assurdo Microsoft Word è nella sua vastità molto più complesso.
ecco qui due link a due guide per apprendere VI
un breve manuale VI dove si trova l'essenziale per le operazoni più elementari ed un manuale avanzato di VI dove le azioni di modifica sono più complesse.
Considerate sempre che si tratta di modificare file testo con all'interno comandi, direttive o regole.
Ma per testare le cognizioni acquisite?
Esistono dei software di emulazione scaricabili ed installabili o una più comoda shell on-line disponibile all'indirizzo
http://www.askvg.com/pc-emulator-test-and-learn-linux-commands-in-web-browser/ .
Basta cliccare sulla scritta in fondo
Start Testing Linux Commands in Web Browser per essere catapultati nell'emulazione di una shell Linux che tra l'altro risponde a buona parte dei comandi proprietari.
Basterà a questo punto lanciare VI aprendo un file di prova che chiameremo per esempio prova ed il gioco inizierà
/var/root # vi prova

venerdì 18 marzo 2016

NAS NAS NAS...

Imperversano sempre di più, e le tasche delle persone subiscono assalti sempre più spavaldi da parte delle case che producono questi oscuri oggetti del desiderio.
Ovviamente, essendo io informatico la faccio facile, ma la carta da 50 euro ai giorni d'oggi pesa a tutti e quindi vorrei proporvi un cammino di autoproduzione di NAS.
A dire il vero è il secondo articolo che produco, ma questo vorrebbe essere più pratico ed anche più stiloso.

Se il tipino medio si rivolgesse ad mega venditore globale Amazon rivolgendogli la semplice domanda NAS, se provvisto di almeno 2 neuroni di buona qualità dovrebbe subito andare in crisi :)
Infatti troviamo subito proposte a due e quattro dischi (tralasciamo a priori le configurazioni con più di quattro dischi per non andare incontro a salassi da paura) con prezzi che fanno a cazzotti.
2 dischi da 98€ o da 230€ e qui il vero neofita se ragionante comincia a porsi delle domande...
investirne 230 o rischiare di rimettercene 98? ma siamo sicuri che quello da 98 fa proprio schifo? e via così a seghe mentali per tutti i gusti.
resta il fatto che per un NAS d'alta fascia si va oltre i 200 e, considerando che a mio avviso per avere una configurazione decente i dischi dovrebbero essere almeno 4 ci si localizza attorno ai 350€ proprio quanto, guarda caso costerebbe un PC custom made, anzi forse qualcosa di meno.
Al contempo cercheremo qualcosa che consumi il meno possibile.
Punteremo ad una scheda madre con CPU a bordo come ad esempio una ASRock Q1900-ITX 



che si trova al momento della scrittura di questo articolo ad 82€, un case Cooler Master Elite 110 per 52,90€ 






ed un Kit Memoria RAM da 4 GB Corsair Value Select CAS9 SoDDR3-1333 per 24,99€.
Il case ha 4 slot per i dischi che riempiremo con 4 dischi da 1T del tipo WD WD10EZEX Blu HD Desktop, 7200 RPM, SATA 6 GB/s Cache, da 3,5'' 1TB al costo di 51,28€

in totale avremo:
scheda madre 82€


case 52,90€

RAM 24,99€

HD 205€
totale 365,01€

quindi piuttosto allineato ad uno dei NAS a 4 dischi, ma con i dischi!

riguardo all'applicativo, FreeNas è un software gratuito al quale non manca nulla. Ovviamente i 4 dischi da 1 Tera andranno organizzati per avere una memoria da 2 Tera ridondata per una maggiore sicurezza.

Buon divertimento.