lunedì 25 febbraio 2019

TV immondizia

Quando il trash non conosce mai fine ovvero, il momento in cui la televisione italiana ha introdotto gli opinionisti.
Devo innanzitutto anticipare che a mio avviso uno strumento come la televisione debba, data la sua capillarità ed il fatto che sia a pagamento, essere uno strumento divulgativo così come lo fu ante litteram ai suoi albori. O per lo meno l'intenzione era quella.
Ad oggi la rovina principale sono diversi fattori quali, lo Share sull'altare del quale si immola qualsiasi scivolone di cattivo gusto.
Il generico spettacolo Nazional Popolare il quale passi se privo di elevati contenuti ma da eliminare se gretto, di cattivo gusto o scialbo. E diprogrammi su questa flasariga ne ravvedo parecchi.
Tra questi, anche se il format non sarebbe male, ovvero facendo leva sul confronto ed il dialogo ci sono i talk show. Ma la piaga di questo spettacolo dal quale provengono in origine uno sciame di so-tutto-io sono i così detti opinionisti.
La figura in se avrebbe un suo ruolo ed un suo scopo se scelta con oculatezza mentre diventa nefasta se attingi a persone, cito tre persone non tanto a caso ma selezionate con cura, Tonon, Mughini e Sgarbi.
Li ho menzionati in ordine crescenti di perniciosità.
I modi affettati nulla hanno a che vedere con quelle ditu che ritengo imprescindibili con la figura che dovrebbe ricoprire e cioè, cultura o al limite conoscenza, imparzialità, apertura mentale, e grande umiltà perchè non abbiamo bisogno di cattedratici ma di persone che esprimono opinioni e non sentenze.
Mughini è troppo supponente, spesso scostante e bastian contrario per partito preso.
Sgarbi invece è l'archetipo del cafone arrogante. Non avrebbe il diritto di parola per il solo modo di come se lo arroga.
Piuttosto rimpiango gli "antichi palinsesti" della Rai degli anni 70.