Il cirillico è l'alfabeto usato per scrivere varie lingue slave e non in quello che è l'ex repubblica socialista sovietica e nazioni limitrofe .
Deriva in gran parte dall'alfabeto glagolitico attribuibile a sua volta ai santi Cirillo e Metodio.
Le teorie sul passaggio dal glagolitico al cirillico sono diverse ed alcune addiruttura contrastanti, tant'è che la migrazione dall'uno all'altro è collocabile tra la fine del X secolo ed il XII secolo. Avvantaggiando appunto il cirillico per la sua somiglianza con l'alfabeto greco più conosciuto nel primo impero Bulgaro.
Il cirillico venne diffuso assieme all'antico slavo ecclesiastico e nei dieci secoli successivi si è adattato alla lingua parlata con diverse varianti per adattarsi alle diverse nazioni dove veniva parlato essendo tra l'altro stato soggetto a riforme accademiche e decreti governativi.
I caratteri del Cirillico sono passati dalla forma medioevale al tardo barocco senza una fase parallela al Rinascimento come nell'Europa occidentale. Le lettere sono piuttosto strette e fu per volere di Pietro I il Grande che vennero modificate così da somigliare di più all'alfabeto latino.