martedì 8 novembre 2016

nuovi itinerari sul vostro Garmin da trekking

da anni sono il felice possessore di un Garmin 62s comprato per l'escursionismo.
essendo sia cartografico che IPX7 (e quindi decisamente insensibile alla pioggia) l'ho patchato per renderlo stradale caricandogli le mappe gentilmente messe a disposizione da openstreetmap così che, quando mi sposto con lo scooter l'aggancio con il moschettone posteriore al braccio di uno dei due specchietti retrovisori e vado tranquillo.
per gli itinerari però, e la loro pianificazione, cercando una massima semplificazione mi sono così orientato.
come programma ho optato per Google Maps in quanto gratuito, aggiornatissimo e, quasi onnipresente (basta scegliere il browser in questione).
possedendo quindi l'account Google, sarà possibile avere l'opzione My Maps.
ci si arriva aprendo Google Maps, cliccando poi sui tre trattini in alto a sinistra


cliccare su "i tuoi luoghi"


cliccare quindi sul pulsante "mappe"



adesso sulla scritta in fondo "crea mappa". apparirà la seguente finestra.


da qui inizierete il cammino per la creazione del vostro itinerario.
nel momento in cui la mappa è creata ed aperta, cliccando sul menu in alto a sinistra.

selezionale la voce "esporta in KML". per ottenere il KMZ, ho operato così, da

intera mappa cliccandoci sopra ho selezionando la voce "indicazioni stradali da...".

ovviamente, l'esportazione via cavetto USB ritengo sia cosa a voi già nota.





martedì 21 giugno 2016

uffa "che barba"!

è notorio che io porti il pizzo da sempre, ma questo non significa che la cosa mi esima dal dovermi fare la barba.
proprio sul rito della barba sono diventato un cultore, migrando poco a poco verso gli antichi metodi e strumenti.
cosa significa questo?
che con il tempo, vuoi per una vena di romanticismo (poco) vuoi per un ritrovato aspetto pratico, mi sono spostato verso i vecchi sistemi e strumenti usati per radersi.
iniziamo con il rasoio.
sono sceso con il numero di lame per arrivare al monolama in assoluto.


per esattezza si tratta del mano libera a lama intera, perchè ci sarebbe quella a mezza lama, ma provandolo ho avuto qualche difficoltà e, trovandomi benissimo con questo non ho visto la necessità di tentare ulteriori esperimenti.
La bellezza di questo rasoio, è tra le tante cose, quello di usare lamette che costano (al momento della trascrizione di questo articolo) 0.50€ una confezione da 5, in pratica una miseria.
è vero, ci vuole un minimo di attenzione, perchè a tagliarsi è un attimo, ma presaci la mano vengono degli ottimi contropelo.

per ammorbidire la barba consiglio di pretrattare, prima con acqua caldissima e poi con dell'ottimo proraso


attenzione perchè alle volte la crema non è fluida come dovrebbe ma piuttosto secca, sempre funzionale, ma meno pratica da spalmare.

è adesso il turno della crema da barba.
io, ovviamente uso il pennello.
di pennelli ne esistono tantissimi, più o meno pregiati, più o meno costosi. personalmente ho optato per un classico pennello con manico d'alluminio da barbiere, praticamente eterno.
come crema da barba uso questa, ma anche qui la cosa è personale, visto che esiste anche quella in tubetto.


ovviamente aborro quella in confezione spray!!!
utilissima la coppetta dove mettere a bagno il pennello ed al contempo pulire il rasoio durante la rasatura.
c'è chi usa una tazza di ceramica, ma se conto tutte le volte che questa coppetta mi è caduta per terra...
comunque è in vendita nei negozi di materiale per barbieri ed è quella che si usa per far fare la schiuma da barba (alle volte).

e dopo la barba?

anche qui è sempre una questione di gusti.
c'è chi vuole il guanto di velluto che, come me, quello di ferro.
nel primo caso utilizzare creme delicate delle quali sinceramente non ne so parlare molto, ma se invece desiderate una bella sferzata al viso, allora posso consigliarvi qualcosa di antico come il Floyd


alcolico quanto basta, con pompetta (assente nella foto) ed in due essenze (la più antica mi pare sia quella a sinistra che tra l'altro uso).
Potreste anche usare il Proraso usato per il pretrattamento o, se desideraste dopo una rasatura molto invasiva un bello schiaffo di freschezza allora senza dubbi utilizzate la crema Vifrex.


Brucerete di freschezza mantenendo la pelle morbida e profumata.

L'ideale sarebbe prima e dopo la rasatura di un paio di applicazioni sul viso di un bell'asciugamano messo a bagno in acqua bollente e poi strizzato. Ma se si è da soli e non si è seduti a faccia all'insù, la cosa diventa impegnativa...

Ovviamente i prodotti qui menzionati sono frutto dei MIEI PERSONALISSIMI GUSTI ma comunque marchi di provata qualità negli anni. Ci tengo anche a puntualizzare che non percepirò alcuna somma (sigh...) per la pubblicità sfacciata fatta per questo o quel prodotto, ma che dire, è il mio Blog e parlo liberamente delle mie cose.








venerdì 6 maggio 2016

quando una variazione sul tema di una gita in moto è qualcosa di più di quello che sembra

Anni addietro, durante una zingarata in moto, assieme ad un amico, trovammo in direzione Trapani sulla sinistra una segnaletica ed in fondo un arco. Incuriositi deviammo e ci avventurammo.
Trovammo una sorta di borgo abbandonato, da un lato con le case dalle porte e finestre sventrate ma dall'altro con le costruzioni ancora perfettamente in ottimo stato.
Strana situazione. Una scuola, una stazione dei carabinieri, un ufficio postale, ed una chiesa in piena regola con tanto di campanile. Addirittura all'ingresso anche un campo sportivo!
Vagabondammo, scattammo qualche foto, annotammo in memoria la cosa e proseguimmo verso Trapani e le Saline.
A distanza di anni tornò il nome di un posto dove non c'era nulla da vedere e cioè Ummari, cercando su Google venne fuori il nome la frazione di Trapani ed il borgo Livio Bassi che, sorpresa! era proprio quello che anni prima avevo visitato in occasione della gita in moto.
Una query su Google ed ecco cosa viene fuori:



Inoltre un bell'articolo che parla dell'eroe della II Guerra Mondiale Livio Bassi e del Borgo a Lui dedicato.
Ecco la planimetria del Borgo


ed una vista aerea del borgo stesso



ritengo sia un posto che meriti una visita perchè, anche se in stato di abbandono a mio avviso questo borgo è una bomboniera.

mercoledì 4 maggio 2016

VI (vu ai) questo misterioso

premetto da subito che siamo in puro ambito informatico.

Quando in ambiente Unix o Sun OS innanzi tutto e Linux secondariamente, si deve editare un file testo, l'editor storico e sempre presente ovvero sistematicamente installato in ogni macchina dei sistemi operativi qui sopra menzionati è il solito/classico/odiato/amato/ostico/bastachetelostudi "vi".
MAI però chiamarlo vi-i ma sempre "vu-ai" e cioè all'inglese :)
rischiereste di sentirvi dire "VI COSA??????"
parliamo dell'antesignano per eccellenza degli editor di testo, tant'è che NON è grafico e che definirlo ostico è a dir poco un eufemismo.
Ovviamente mi riferisco ai neofiti, perchè un sysadmin di rispetto deve padroneggiare VI in quanto la modifica di un file di configurazione ma anche del crontab è sempre dietro l'angolo.
Imparare VI non è nulla di così astruso o impossibile, anzi oserei dire che per assurdo Microsoft Word è nella sua vastità molto più complesso.
ecco qui due link a due guide per apprendere VI
un breve manuale VI dove si trova l'essenziale per le operazoni più elementari ed un manuale avanzato di VI dove le azioni di modifica sono più complesse.
Considerate sempre che si tratta di modificare file testo con all'interno comandi, direttive o regole.
Ma per testare le cognizioni acquisite?
Esistono dei software di emulazione scaricabili ed installabili o una più comoda shell on-line disponibile all'indirizzo
http://www.askvg.com/pc-emulator-test-and-learn-linux-commands-in-web-browser/ .
Basta cliccare sulla scritta in fondo
Start Testing Linux Commands in Web Browser per essere catapultati nell'emulazione di una shell Linux che tra l'altro risponde a buona parte dei comandi proprietari.
Basterà a questo punto lanciare VI aprendo un file di prova che chiameremo per esempio prova ed il gioco inizierà
/var/root # vi prova

lunedì 18 aprile 2016

playing for change

Progetto nato con l'ambizioso intento di unire il mondo con un unico filo conduttore come la musica per lanciare un messaggio di pace e di amore.

  

Il meccanismo sembrerebbe semplice ma per che è leggermente addentrato alle meccaniche degli studi d'incisione non lo è poi così tanto.
Gli artisti suonano e cantano tutti lo stesso brano, con la differenza che sono sparpagliati agli antipodi del mondo ascoltando quindi, ritengo, durante la loro esibizione, una sorta di base sulla quale fare riferimento.
Il tutto viene poi assemblato in un unico brano come se tutti si fossero trovati assieme nella stessa sala d'incisione, ma così non è e lo dimostrano le immagini, peraltro splendide.
Il prodotto finito era già bello quando produssero i loro primissimi brani, ma ora hanno raggiunto direi, l'eccellenza e meritano di essere ascoltati ad libitum.
Hanno un sito che è https://playingforchange.com/ ma loro sono tranquillamente reperibili su youtube.
Non linko qui un brano perchè sono tutti belli e lascio a voi il piacere di cercarli e di ascoltarli. Tanto comunque cascherete bene.

venerdì 18 marzo 2016

Expand tour Wi-Fi Network

"Resisto a tutto tranne che alle tentazioni" diceva Oscar Wilde e così quando sul bancone del negozio ho visto questo pacchetto


non ho resistito, invogliato anche dal concorrenziale prezzo di 34,99€, e l'ho messo sotto braccio.
Ma dov'è la cosa strana, chiederete voi? Che ho già due di questi aggeggini infernali nel cassetto perfettamente funzionanti!!!
Il primo, un Netgear (recensito sul blog) copre già da diversi anni la parte scoperta di casa mia non raggiunta dal router posizionato, poverino, in ubicazione decisamente infelice.
Il secondo (anche lui recensito) viaggia con me all'occorrenza servisse.
Ho però sempre avuto il desiderio di una copertura "a pioggia" del segnale Wi-Fi attorno a casa, così che amici e parenti, quando seduti in giardino mettono mano a smartphone o tablet non cominciano a rompere sul perchè il wifi prende o non prende.
Necessitava quindi un'altro repeater con il quale smanettare prima ed offrire il servizio poi.
Ed eccomi qui ad offrire il servizio post-smanettamento.


L'aggeggio mi sono accorto, che è un poco per i cazzi suoi...
Cominciamo con l'ip di default che è 192.168.0.254 piuttosto che l'1 o 2 o 10 canonici o comunque da me riscontrati nella maggior parte degli apparati fino ad ora configurati.
Comunque gli atteggiamenti strani non finiscono qui...
Dopo aver accettato la connessione via ethernet ed essersi fatto configurare si sgancia dal cavo e non lo degna più di alcuna attenzione, tant'è che sono andato in crisi più volte dovendolo resettare per potermici collegare finchè ho scoperto che, per riavere la sua attenzione basta premere il il led verde sul frontalino (che è anche un pulsante) finchè non si spegne. Così facendo si disabilita il wi-fi. Allora il cazzillo torna per disperato alla cara vecchia ethernet rispondendo ovviamente anche al ping, cosa che prima non faceva, neanche sparato! Quindi difettone numero 1: ethernet cabriolet.
Quando è in modalità repeater, mi sono accorto che copia pedissequamente il nome dell'host ripetuto. Non consente in nessun modo di personalizzare il suo nome, e questa è cosa che NON mi piace. Difettone numero 2: hostname NON customizzabile.
Grande pregio è quello che consente di impostare 3 livelli di potenza. Consente inoltre di impostare il funzionamento del wifi per fasce orarie così come la luminosità dei led per non dare fastidio la notte.
Fino ad ora però non sono riuscito a testarne le funzionalità di trasponder.

NAS NAS NAS...

Imperversano sempre di più, e le tasche delle persone subiscono assalti sempre più spavaldi da parte delle case che producono questi oscuri oggetti del desiderio.
Ovviamente, essendo io informatico la faccio facile, ma la carta da 50 euro ai giorni d'oggi pesa a tutti e quindi vorrei proporvi un cammino di autoproduzione di NAS.
A dire il vero è il secondo articolo che produco, ma questo vorrebbe essere più pratico ed anche più stiloso.

Se il tipino medio si rivolgesse ad mega venditore globale Amazon rivolgendogli la semplice domanda NAS, se provvisto di almeno 2 neuroni di buona qualità dovrebbe subito andare in crisi :)
Infatti troviamo subito proposte a due e quattro dischi (tralasciamo a priori le configurazioni con più di quattro dischi per non andare incontro a salassi da paura) con prezzi che fanno a cazzotti.
2 dischi da 98€ o da 230€ e qui il vero neofita se ragionante comincia a porsi delle domande...
investirne 230 o rischiare di rimettercene 98? ma siamo sicuri che quello da 98 fa proprio schifo? e via così a seghe mentali per tutti i gusti.
resta il fatto che per un NAS d'alta fascia si va oltre i 200 e, considerando che a mio avviso per avere una configurazione decente i dischi dovrebbero essere almeno 4 ci si localizza attorno ai 350€ proprio quanto, guarda caso costerebbe un PC custom made, anzi forse qualcosa di meno.
Al contempo cercheremo qualcosa che consumi il meno possibile.
Punteremo ad una scheda madre con CPU a bordo come ad esempio una ASRock Q1900-ITX 



che si trova al momento della scrittura di questo articolo ad 82€, un case Cooler Master Elite 110 per 52,90€ 






ed un Kit Memoria RAM da 4 GB Corsair Value Select CAS9 SoDDR3-1333 per 24,99€.
Il case ha 4 slot per i dischi che riempiremo con 4 dischi da 1T del tipo WD WD10EZEX Blu HD Desktop, 7200 RPM, SATA 6 GB/s Cache, da 3,5'' 1TB al costo di 51,28€

in totale avremo:
scheda madre 82€


case 52,90€

RAM 24,99€

HD 205€
totale 365,01€

quindi piuttosto allineato ad uno dei NAS a 4 dischi, ma con i dischi!

riguardo all'applicativo, FreeNas è un software gratuito al quale non manca nulla. Ovviamente i 4 dischi da 1 Tera andranno organizzati per avere una memoria da 2 Tera ridondata per una maggiore sicurezza.

Buon divertimento.





mercoledì 24 febbraio 2016

a volte ritornano... per fortuna

tanti anni fa seguivo un delirante blog che mi faceva scompisciare dalle risate.
Poi, chiudendo Splinder che lo ospitava sparì nel nulla, o almeno così credevo.
Giusto poco fa, riguardando i miei primi post ne trovai uno dove mi lamentavo della sparizione di questa perla di arguzia e simpatia femminile al web e, spinto dalla curiosità mi sono affidato a Google.
Ed ecco che l'ho ritrovato!
E ve lo consiglio caldamente, adesso lei è sposata ed è anche mamma. eheheh, il tempo passa per tutti, ma lei è la solita gran penna di sempre :)

delle prefazioni o delle presentazioni


Sono una persona che cerca di leggere il più possibile almeno i suoi autori preferiti.
Considerando che leggo per svago preferisco libri d'avventura o azione e per questo amo Ken Follet, Wilbur Smith o Clive Cussler, insomma letture che scorrono fluide e senza grande sforzo di meningi l'ammetto.
Quando posso cerco di allargare i miei orizzonti orientandomi verso qualche lettura diversa alle mie solite e, se possibile (il che non è difficile) più erudita.
Capita spesso di imbattermi in prefazioni praticamente illeggibili. Puri voli pindarici dell'autore, pieni di paroloni e concetti di non istantanea comprensione. A primo acchitto, più che un viatico al libro sembra un dare pomposa mostra dell'ego di chi scrive.
In pratica, alla fine si è portati a saltarla a più pari.
Stessa cosa l'ho riscontrata quando si parla delle opere di artisti o dell'artista stesso.
Giusto l'altro giorno mi è stato proposto tramite Facebook un mi piace di una pagina di una persona artista che conosco, e la sua presentazione ha, praticamente, dell'illeggibile!
Ovviamente io sono un lettore medio, e per approfondire il significato dei paroloni usati a profusione ho dovuto ricorrere a wikipedia, ed è stata una continua consultazione, arrivando alla fine a concludere che, la persona in questione (IMHO) dovrebbe vivere in una sorta di limbo filosofico culturale.
Se era questo quello che l'autore e la destinataria desideravano esprimere bastava dire molto meno prosaicamente "io sto per i cazzi miei voi fate quello che volete...".
Altrimenti anche in questo caso potremmo essere in presenza di un pomposo esercizio di atteggiamento e paroloneria al quale nell'Urbe risponderebbero:
STICAZZI!

lunedì 22 febbraio 2016

assembliamoci un PC o un NAS in casa

Possedere un PC performante è necessariamente una strada che porta direttamente al nostro portafoglio.
Vediamo allora come fare se riusciamo ad avere capra (PC veloce) e cavoli (spendendo poco).
Per il fornitore dell'Hardware mi sono rivolto ad Amazon per il semplice fatto che in primis ho avuto la possibilità di avere accesso al costo reale da subito, poi ci sono i pareri di chi ha già testato il prodotto, che non guastano, infine essendo un prime socio e non pagando spese di spedizione per diversi prodotti, il cerchio si chiude.
Sono partito dalla CPU e dai suoi Benchmark. I benchmark, molto in soldoni (per chi non lo sapesse) sono le prestazioni delle CPU confrontate tra i vari modelli. Nel sito linkato ci sono anche i prezzi (in linea di massima) e quindi si può scegliere la CPU in base alle prestazioni ed in base al costo.
Mi ha subito colpito la AMD Athlon X4 860K Quad Core che cercata su Amazon dovrebbe essere proprio lei. Metto il condizionale perchè il sito dei Benchmark è USA.
la CPU è venduta (al momento della scrittura dell'articolo 22 feb 2016) a 80,86€ s.s. gratuite.
Una scheda madre che coniuga prestazioni e prezzo e che si potrebbe sposare bene a questa CPU, facendo una ricerca sulla rete potrebbe essere la ASRock SoFM2 FM2A88M Extreme4 in vendita a 70,34 s.s gratuite.
Come RAM ho optato per l'ottima Corsair CMZ8GX3M2A1600C9 venduta in due stecche da 4 Giga a 48,99 con Prime.
Leggendo su pareri e recensioni, molti hanno consigliato ventole palestrate, assicurando che la spesa si sarebbe ripagata in prestazioni, stabilità o qualora qualcuno avesse voluto overlcolccare la CPU. Così ecco una bellissima ARTIC Freezer 7 Pro Rev. 2 a 21,89€ con Prime.
Un case liscio liscio senza pretese con alimentatore da 500W incluso lo si trova a 32,94€ consegna inclusa.
Un Vultec Case Atx GS-1686 è proprio il minimo, ma se volete farvi un NAS allora dovrete prendere qualcosa di più grosso, oppure accontentarvi dei 3 slot che offre il Vultec in questione e vedere cosa riuscite a ficcarci dentro in più.
il totale è di ben:
CPU           80,86€
Sk.Madre   70.99€
RAM         48,99€
Ventola      21,89€
Case           32,94€
TOTALE  255,67€  che vi assicuro non è poi così tanto

giovedì 18 febbraio 2016

coltellino svizzero informatico

chi si trova a viaggiare o comunque a muoversi, sia per diletto che per lavoro ed, al contempo, avere la necessità di una connessione stabile ad internet questo aggeggino potrebbe tornare decisamente utile.
la d-link lo definisce un router da viaggio, ed effettivamente date le dimensioni, trova decisamente spazio non solo in valigia, ma anche nel borsello.



Al momento di questa scrittura lo si trova su Amazon a poco meno di 27€ con l'offerta prime, e così abbiamo subito tolto la curiosità dei venali :)
Ma cosa promette questo aggeggino?
Ne avevo già dato qualche anticipazione qui comunque:
Secondo le istruzioni offre:
Router, Access point, Repeater, Hot spot, Carica utenze tramite l'uscita USB e, last but not least Clouding.
Ecco qui un'immagine decisamente più esplicativa.


In pratica il dispositivo esiste, il manuale pdf solo in inglese è di ben 181 pagine ma, sul come accedere la prima volta è alquanto lacunoso. Personalmente mi sono comportato come segue.
Anzichè tentare la strada del primo collegamento via WiFi mi sono affidato al caro vecchio cavetto ethernet.
Ovviamente non avendo la minima idea dell'indirizzo a cui puntare ho utilizzato un port scanner (programmi altamente disprezzati visto che sono cosa da hacker) e gli ho impostato come scansione la classe C 192.168.0.x e poi la 192.168.1.x
Qui non si scappa, in questa fascia di indirizzi la macchina deve rispondere per forza, anzi, risponderanno in due, il vostro PC ed il 505, ma del vostro PC l'indirizzo vi sarà noto, quindi per esclusione...
Vi consiglio di assegnare al vostro PC un indirizzo astruso come ad es. il 192.168.X.152 per entrambe le classi perchè generalmente, anzi, per convenzione, si assegnano a questi dispositivi indirizzi che terminano con numeri bassi, o meglio con l'uno (1).
Basterà infine aprire il browser e scrivere come URL (indirizzo asinacci! cosa pensavate che significasse!!!!) quello ricavato ed arrivare alla pagina di login del Routerino.
Qui, di default basterà accettare come userid quella proposta e NON inserire la password. Si entrerà nei menu di configurazione dove, come prima cosa sarebbe giusto impostare la password.
Proviamo adesso ad usarlo per una funzione molto richiesta, quella di Repeater.
Posizioniamo l'interruttore a slitta posto nella parte superiore del guscio in corrispondenza della scritta Repeater.

 

Entriamo in configurazione nella modalità che consiglio e che è la più diretta, e cioè cavetto ethernet puntando all'indirizzo ip che abbiamo assegnato al dispositivo nella prima configurazione.
Selezionando la relativa opzione optiamo per il wizard.
Nel mio caso avevo sotto mano una rete aperta, cioè con accesso senza password, così dopo averla rilevata dopo la scansione (l'ho riconosciuta dal nome) l'ho selezionata. Mi è stato chiesto se intendevo usare il nome uguale del router il cui segnale stavo ampliando o se volevo ribattezzare la connessione.
Per non creare confusione ho ribattezzato la nuova connessione con il nome originale preceduto da un prefisso, poi mi è stato chiesto se volevo impostare una password per l'utilizzo del dispositivo, ed io da bravo egoista ne ho impostata una. Le procedure di affiliazione al server WiFi e fine configurazione sono state brevissime mentre il 505 si è preso quasi 60 secondi per aggiornarsi la configurazione.
Dopo di che era pronto all'uso. Infatti alla prima scansione delle reti era presente con la differenza che al tentativo di accesso mi veniva chiesta la password. Tra le tante opzioni è anche possibile diminuire l'intensità del segnale che di default è impostato al 100%.
Per le altre impostazione vi auguro un buon smanettamento ed un buon divertimento.