martedì 29 ottobre 2013

Powerline e non se ne parla più...

Quando si devono collegare due periferiche tramite connessione di rete nell'ambito dello stesso appartamento allora può essere una valida alternativa alla sfruttatissima connessione wifi l'utilizzo dei powerline.
In pratica si tratta di un'applicazione di quello che una volta era comunemente conosciuto come interfono ad onde convogliate



cioè un interfono che usava come fili la normale rete casalinga a 220V. Bastava quindi inserire le spine dei due apparecchi in due qualsiasi prese a muro dell'appartamento per poterli mettere in collegamento, senza dover passare fili dedicati come nei comuni citofoni.
Di quale apparecchio parliamo? Della loro naturale evoluzione e cioè del TP-Link TL-PA411 KIT

tra i due apparecchi non transita la voce ma dati, fino a 500Mbps fino ad una distanza massima di 300m. Ma non finisce qui, visto che il protocollo di dialogo possiede un sistema QoS integrato e la crittografia AES lo rendono flessibile e sicuro, perfetto per collegare dispositivi di rete come computer, game console, stampanti o hard disk di rete (NAS) e last but not least il decoder di Sky.
Ed è proprio per quest'ultima periferica che ho utilizzato questo dispositivo.
La scelta è caduta su questo modello dopo una lunga ricerca su diversi forum, dove ho letto pareri contrastanti sul modello consigliato per affiancarlo ai decoder in questione. Maggior uniformità di pareri ho invece riscontrato su questo economico KIT che alla fine ho acquistato su Amazon alla modica somma di 33,56€.
Dire che l'utilizzo/configurazione sia banale non fa giustizia alla semplicità d'uso di questo oggetto.
Per configurare e mettere in opera i 411 esistono 2 metodi.
1) installare il software dedicato, tramite il quale ci si collegherà ai dispositivi, uno per volta, inserendo tutti i parametri necessari alla messa in rete. Tramite questo software è anche possibile aggiornare il firmware.
2) inserire i due 411 nelle rispettive prese di corrente ed aspettare che si allineino in automatico.
La seconda opzione non è documentata ma ho letto sui forum che funziona, così mi sono comportato di conseguenza.
Comunque, giusto per far capire a tutti e due che ne esisteva un gemello acceso, ho attivato la funzione avanzata tramite Pair Buttons che altro non è se non la codifica AES a 128-bits.
Il tempo di spostarmi dalla stanza del modem alla stanza del decoder ed ecco che la connessione si era instaurata.

Bisogna sapere che la casa SCONSIGLIA di collegarli a ciabatte, spine triple o comunque altri derivatori che NON siano dirette prese a muro, pena un tangibile degrado della velocità massima dei dati. Questa considerazione è stata verificata da diverse persone su alcuni forum, quindi non è leggenda ma a quanto pare realtà.


martedì 22 ottobre 2013

Riproduttori multimediali

Il termine che meglio li definisce, a mio avviso, è proprio riproduttore multimediale.
Il pratica colleghi questo dispositivo alla televisione e tramite lui riesci a riprodurre di tutto anzi di più.
Il termine di tutto di più non è un modo di dire ma una realtà perchè dal momento in cui una di queste scatolette entrerà a casa nostra la nostra TV diventerà una forma di intrattenimento a tutto tondo.
Potremo interagire con Internet, ascoltare la nostra musica , vedere film ed infine vedere immagini prelevando il tutto sia dalla rete (in tutte le sue forme) che da qualsiasi supporto fisico.
Non voglio scendere in dettagli tecnici perchè lo scopo di questo articolo è quello di proporre due dispositivi.
Il primo è il commercialissimo Western Digital WT TV Live mentre il secondo è il decisamente più esoterico Mede8er MED400X.

Entrambe i modelli sfruttano la scelta di marketing di NON avere a bordo un supporto che contiene dati multimediali, insomma non ha hard disk, e questo abbatte notevolmente i costi, e ci lascia liberi di scegliere di volta in volta cosa collegarci per visualizzare i nostri contenuti multimediali. A tal proposito sono ovviamente forniti di presa USB.

La bellezza di queste scatolette è che digeriscono tutti i formati audio-video attualmente in circolazione, e lo fanno con disinvoltura, o meglio:
dando una scorsa a forum, pareri su Amazon ed altre fonti il Western Digital pare sia un gradino sotto il Mede8er, ed il costo tra l'altro lo dice a chiare lettere (83,84€ contro 119€).

Altra cosa da dire è che mentre il MED400X è il modello di base per la categoria, il WT TV LIVE si colloca esattamente a metà nella fascia di 3 apparecchi.



Come si vede dall'immagine abbiamo comunque a che fare con un dispositivo decisamente compatto in entrambe i casi, che fa uso di un alimentatore esterno.



Una eventuale recensione più dettagliata la trovate QUI per il Western Digital e QUI per il Meder8er.



martedì 15 ottobre 2013

THE LAST OF US

THE LAST OF US



Come avevo promesso nella recensione precedente ecco il turno di un gioco che, il solo chiamarlo gioco è decisamente riduttivo.
Siamo in presenza di un film interattivo, di una vera e propria storia dove noi siamo protagonisti, tra l'altro emotivamente trascinante.
Il contesto è un mondo post apocalittico, flagellato da un fungo che ha letteralmente decimato la razza umana.
Il contagio si propaga in modo aerobico o tramite l'immancabile morso degli zombie che sono di diversi tipi in base agli stadi della malattia. Ogni stadio comporta particolari caratteristiche in base alle quali cambierà il nostro approccio (ovviamente distruttivo) nei loro confronti.
Il protagonista, Joel (una sorta di spietato Rambo), dovrà accompagnare Tess (una ragazza infetta ma immune alla malattia) presso la comunità delle Luci, dove grazie a lei dovranno sviluppare un vaccino. Il cammino però sarà lungo ed irto di difficoltà.
Il mio parere:
Il gioco, si svilupperà, tra le altre cose, nella continua ricerca di oggetti atti a sviluppare le armi e le capacità di Joel.
Quindi sarà possibile entrare nelle case (dettagliatissime), aprire  porte, cassetti, qualche cassaforte. Naturalmente troveremo anche gli zombie e spetterà a noi decidere se adottare la tecnica del settimo cavalleria (arrivare sparando come i matti) o utilizzare la molto proficua tecnica stealth.
E' un gioco che ho fatto ben due volte a difficoltà crescente, impegnandomi per circa 20 ore la prima volta e qualcosa in meno la seconda (eheheh... sapevo già la strada), ma il coinvolgimento emotivo è stato sempre assicurato.
Deliziosi, irrinunciabili ed importanti i filmati intermedi tra uno step e l'altro.
Anche nella seconda "passata" non sono riuscito a saltarli.

FAR CRY 3

FAR CRAY 3


Forse non tutti conoscono la mia passione per i videogiochi, ma a seguire da questa recensione ogni dubbio verrà fugato.
Parlerò del gioco Fra Cray 3 uscito il 30 novembre 2012 ma da me scoperto recentissimamente.
Ero alla ricerca di un sostituto di The Last of Us (del quale ne parlerò in seguito) e cercando un gioco che mescolasse storia ed azione, mi è stato consigliato questo.
Tra l'altro, non essendo più recentissimo, comprandolo usato ho anche risparmiato.
La storia parla di un gruppo di ragazzi che lanciandosi con il paracadute su di un isola dell'arcipelago Malese che ritengono deserta finiscono nelle mani di spietati pirati in guerra con la popolazione locale. Il protagonista, Jason, riesce a fuggire e viene salvato da una tribù di indigeni, e grazie ad uno di essi, viene iniziato alla via del guerriero. Il resto è un susseguirsi di missioni, azioni, ritrovamento di oggetti, mezzi da guidare (su strada, natanti che deltaplani) e combattimenti.
Inoltre l'avanzamento del gioco consentirà una crescita delle capacità del protagonista non indifferente che spazierà dalla disponibilità della armi, alla produzione di cure e filtri potenziatori della prestazioni fisiche.
Secondo me:
Inizialmente non avevo capito bene come girasse il gioco, e giravo in tondo in una piccola porzione di isola, poi ho realizzato che si poteva/doveva andare nelle zone inesplorate a sbloccare le antenne radio che renderanno visibili nuove porzioni dell'isola (in tutto 18).
Potrete uccidere (ma anche essere uccisi da) degli animali selvaggi con la cui pelle potrete costruire importanti componenti del vostro equipaggiamento.
Impressionante è la vastità dell'isola e la sua diversità. Strade, fiumi, torrenti, cascate, laghi, grotte, insomma c'è di tutto, e mai qualcosa che vi sembri uguale a qualcos'altro visto prima.
Una volta entrati nel filo conduttore, le missioni (alcune delle quali facoltative) vi porteranno a liberare ad uno ad uno i vostri amici.
Al momento, ne ho liberati solo tre su sei.
Ovviamente non vi ho descritto tutte le funzionalità ed opzioni del gioco, ma non è un semplice sparatutto di sicuro...


martedì 3 settembre 2013

musica liquida questa sconosciuta

la musica liquida ormai è decisamente uno standard anche se probabilmente molti non lo sanno, e giusto per questo arrivo io a metterci una pezza :)
quando parliamo di musica ai massimi livelli, e pensiamo alla sorgente, la nostra mente corre subito al classico vinile (amatissimo dagli audiofili) o al classico cd.
esiste però un nuovo standard che altro non è che, in soldoni, che musica su file.
non sto parlando però dei classici mp3 che sono frutto di una compressione del brano originale che apporta una perdita di qualità, ma di formati definiti lossless (senza perdita) che ci aprono un mondo nuovo con innegabili vantaggi, uno primo tra tutti, la possibilità di avere impianti di altissima qualità a prezzi decisamente inferiori rispetto ad una volta.
senza però scendere troppo in dettagli tecnici vi propongo QUESTO SITO che molto semplicemente (vi assicuro) vi inserisce in questo magico mondo.

mercoledì 7 agosto 2013

che macchia fotografica comprare?

è la seconda volta che mi ispiro ad un articolo letto sul blog del buon Marco Crupi.
Non vorrei passare per uno che si dedica al plagio, ma semplicemente avendo molti ma molti impegni e veramente molto poco tempo da dedicare al blog ecco che non sempre riesco ad impegnarmi per tirare sempre fuori dal cilindro argomenti nuovi ed interessanti.
Desidero iniziare con una piccolissima disanima sui due marchi più diffusi, e cioè Canon e Nikon. Lasciando stare i più campanilistici pareri, possibilmente perorati dalle più articolate motivazione tecniche, vi dico perchè io ho scelto Canon.
In origine ero orientato verso Nikon, nel dettaglio verso una 40D perchè posseduta da un mio collega. Mi recai presso un noto rivenditore di Palermo ed incollai il mio naso alla vetrina Nikon ed a quella delle relative ottiche. Poi capitai su quella delle ottiche Canon e, dopo aver visti i prezzi chiesi al commesso se, quelle esposte fossero ottiche usate (!!!). Questa è stata, in breve la ragione sul perchè scelsi Canon: il prezzo delle ottiche presso quel negozio. Tanti potranno dirmi che quelle Nikon/Nikkor sono diecimila volte meglio, ma io, in fede, posso assicurarvi che la serie L Canon vale tutti i soldi che costa, tant'è che, escluso il 10-22 preso semplicemente perchè il 16-35 sarebbe stato mortificato sulla mia APS-C, compro ormai solo lenti professionali serie L.
Qualcuno poi verrà a dirvi che un marchio prevale sull'altro su un genere piuttosto che su un altro (avete fatto caso che nello sport, tutti i teleobiettivi sono bianchi, quindi Canon?), ma non credo sia questo il punto. Il punto, per me, è quello di comprare SEMPRE,  con il cuore. Quindi a parte qualche strafalcione dettato da qualche impossibile amore a prima vista, optate per la scelta più pratica che qualsiasi vostro amico appassionato di fotografia saprà consigliarvi.
Avete bisogno di foto ricordo? Una compattina andrà più che bene.
Oggi ne producono di sofisticatissime per la gioia dei più tecnologici e spendaccioni, con addiruttura georeferenziazione delle immagini e tecnologia rugged. Per non di meno, anche i più parsimoniosi potranno sbizzarrirsi nella scelta del loro modello più adatto, forse confondendosi un poco negli sterminati cataloghi che ogni marchio mette a disposizione.
Sappiate comunque che il numero di megapixel così come le mille-e-una funzioni non sono sinonimo di qualità.
Dopo la compatta viene la Reflex.
Chi si rivolge a questa tipologia lo fa per due motivi: per intima necessità o per desiderio di crescere fotograficamente o comunque avere più possibilità di intervento al momento dello scatto.
Di questa tipologia ne ho appena parlato, desidero però aggiungere un piccolo distinguo tra le tre macrocategorie che le cotraddistinguono: le entry-level, le semi-pro e le pro.
Le differenze funzionali oggi si sono molto appiattite, restando quindi (e ci mancherebbe) solo quelle prestazionali. Al momento dell'acquisto non fatevi ammaliare dalla fascia superiore, se non ne siete realmente bisognosi. Nel mio caso infatti comprai una D40 (semi-pro della quale ancora oggi NON me ne pento pur essendo quasi obsoleta) che però pagava il gap prestazionale con una notevole differenza di peso in più. Insomma era più macchina e meno (passatemi il termine) giocattolo. La coeva D400 pesava molto di meno, scattando comunque delle signore foto. Dov'è il trucco? Che se devi scarrozzarti la macchina a lungo, il peso in più si sentirà. Allora se non giustificato sarà inutile.
Esiste poi una categoria che si chiama Bridge, che ho sempre rifiutato. In pratica sono delle compatte travestite da reflex, quindi, IMHO nè carne nè pesce. Esiste però una fascia di utilizzatori che ne è contentissima, ed ho visto foto scattate con queste macchine che lasciavano il fiato mozzato... Ricordiamoci sempre che la foto non la fa la macchina ma il fotografo. La macchina è come la ciliegina sulla torta :)

lunedì 5 agosto 2013

è già nata la macchina fotografica da indossare

Me ne sono accorto oggi leggendo il blog di fotografia di marco crupi.



a parte l'attuale prezzo di 399,99£ (circa 457€) che ritengo eccessivo ma forse giustificato dalla novità, mi sembra un'idea simpatica da indossare.
Con una memoria di 5 giga consente di scattare circa 2000 immagini georeferenziate al giorno, si perchè è anche provvista di GPS...
Le modalità di scatto possono essere decise grazie ai sensori di temperatura, colore, direzione, accelerazione e movimento di chi l'indossa, tramite un obiettivo con fuoco da 0,6m ad infinito con un'apertura di 136 gradi. il tutto per un peso di 58 grammi.
Ovviamente è possibile impostare la sensibilità dei sensori, così da poter influire sul numero degli scatti.
Le critiche mosse verso questo simpatico strumento sono quelle dello snaturare il gesto della fotografia, visto che tutto, ma veramente tutto, è automatico.
Personalmente la vedo invece come una fornitrice di reportage a ciclo continuo. In pratica uno strumento per documentare la nostra giornata senza dover avere il pensiero di "dover" scattare ogni 2 minuti. Il problema semmai sarebbe poi in serata il dover spulciare le migliori tra le 2000 foto scattate !!!

lunedì 29 luglio 2013

rivista tecnologica alla portata di tutti

Sfoglio riviste del settore da sempre, il prezzo varia, ma il contenuto o meglio la qualità di quest'ultimo è generalmente nella media, e cioè mediocre...
Difficilmente, parlo per me, ho trovato in un singolo numero più articoli che mi interessassero, ed in caso positivo raramente venivano trattati in modo esaustivo.
Conoscevo già da tantissimi anni Altroconsumo, piacevole a sfogliare, anche perchè mi interessava sempre sapere quale tostapane fosse il più valido tra la rosa dei proposti, non fosse altro che per cultura personale o per saperne parlare.
Non conoscevo invece la costola tecnologica di questa rivista, e cioè Altroconsumo Hi Tech. Certo si parla di ben 6,90€ nella versione cartacea e qualcosa in meno nella versione pdf, ma, sorpresa delle sorprese, dei ben quindici numeri che mi hanno prestato, ce ne fosse stato uno con più della metà degli articoli che non hanno suscitato il mio interesse!
Tutti argomenti interessanti e volendo attuali anche trattandosi di numeri che risalgono al lontano 2010.
Che dire, al limite provatene un numero :)

sabato 27 luglio 2013

pessima settimana informatica

pessima settimana informatica...
e per chi, con l'informatica, ci mantiene la famiglia non è il massimo!
il botto da 90 l'ho ricevuto grazie ad un certo hmei7 che ha deciso di sfruttare per ben due volte consecutive la mia indolenza nell'aggiornare delle vulnerabilità nel mio sito mettendolo KO.
adesso il bambino è decisamente a terra, e con questa scusa farò tabula rasa rimettendolo in piedi con l'ultima versione di software, con meno "munnizza" e sicuramente più ragionato.
in mezzo mettiamoci la morte del mio cellulare aziendale, con tutto il suo contenuto, portato in sostituzione, con relativa ricaricamento di circa 500 contatti, appuntamenti e note per poi accorgermi che anche il muletto andava male...
altra restituzione, nuova riconsegna di altro muletto ed altro ricaricamento di dati (non spaventatevi, trattavasi di semplice sincronizzazione via rete).
nel corso della settimana altre minchiatelle col botto finale del non riuscire a stampare la busta paga in formato A4...
OK, era venerdì e per due giorni con il mio nuovo Call of Duty mi sfogherò a sparare ai terroristi con tutto il mio arsenale a disposizione.
che cazzo di settimana però...

che poi, a pensarci bene, grandissimo minchione di hmei7, mi spieghi dov'è la gloria nell'hackerare un sito le cui vulnerabilità si trovano sui libri d'informatica delle scuole elementari?
mi spieghi poi tu, che avrai circa 20 anni, che soddisfazione provi a devastare siti con la stessa facilità con la quale io potrei rubare caramelle ad un bambino di 5 anni? credo debba farti visitare da uno bravo, e comunque non sono sicuro, vista la tua espressione da prepuzio con le orecchie, che tu riesca a venirne fuori.

a distanza di 10 anni ho riletto questo post e desidero mettervi a conoscenza di qualcosa. Le mie ricerche su hmei7 sono poi continuate finchè sono finito su un blog aperto da un esperto di sicurezza informatica pakistano (i pakistani sono tostissimi!) il quale è stato interpellato da un suo amico rimasto vittima di questo cretinetto. Dico cretinetto perchè il pakistano è riuscito a risalire a lui, e per lui intendo la sua reale identità e non il viso mascherato che con spocchia espone sul suo profilo istagram la le sue vere foto. Il tizio ha estrapolato TUTTE le sue email personali, la sua identità, il fatto che sia indonesiano, dove lavora, il titolo della sua tesi di laurea come ho già detto le sue foto senza maschera (grandissima faccia di c..zo), ed altra informazioni interessanti, il tutto pubblicato nel blog a lui intitolado in modo tale che basta una ricerca su google a suo nome per trovarlo. Il diavolo fa le pentole ma NON i coperchi :)

giovedì 4 luglio 2013

una notte fuori dall'ordinario: mini racconto

una lettura su un forum mi ha dato lo spunto per questo brevissimo racconto che, lo ammetto, ha molto del cazzaro.
sorvolate sulle incongruenze ed abbiate pietà di uno che fa tutt'altro che lo scrittore.
per facilitarmi il compito ho ambientato il racconto in un contesto che ho parzialmente vissuto in prima persona.
ecco a voi il frutto della mia mente farneticante:

E’ mia intenzione percorrere tutta la dorsale dei Nebrodi, ma preferendo fare le cose per gradi, ho deciso di iniziare con la prima tappa.
Percorriamo una bellissima carrozzabile che dopo una parte allo scoperto, inizia ad addentrarsi in boschi di querce, roverelle con bei cespugli di mirto carichi di bacche.
Il passo è di tutto riposo, tant’è che non riusciamo ad arrivare in tempo a Portella dell’Obolo visto che il buio ci raggiunge quasi di sorpresa.
Troviamo una radura con un abbeveratoio dove riempiamo le borracce, poi ci arrampichiamo un poco sull’anfiteatro che la circonda ed appena troviamo gli alberi alla giusta distanza in un punto con meno pendenza iniziamo a montare le amache e preparare il bivacco.
E’ buio pesto e lavoriamo con le torce frontali. Il silenzio è rotto dai campanacci delle mucche che pascolano nei dintorni ed assieme al mio socio armeggiamo con il paracord (1) per fissare i tarp (2) sopra le amache. 
Sentiamo un rumore nel bosco, prendo la mia torcia fenix (3) ed alla massima potenza l’accendo e comincio a sciabolare nel buio.
Strano ho la sensazione di intravedere una sagoma umana, gli scherzi del buio penso, ma subito dopo un movimento alla mia sinistra catalizza la mia attenzione, un maiale nero dei nebrodi!
Illuminato l’animale mi guarda e, con flemma suina si allontana nel fitto della boscaglia.
Finiamo di montare le amache e sistemiamo gli zaini legandoli con del paracord ed issandoli in alto sfruttando un grosso ramo che ci sovrasta.
Siamo molto stanchi, e dopo aver mangiato ci corichiamo prendendo subito sonno.
4 spari in rapida successione ci svegliano, mi precipito fuori dall’amaca per afferrare il fischietto che ho dimenticato appeso assieme al cappello al cordino che sostiene il tarp, l’afferro e per sicurezza mi accoscio. Intanto una forte lampada inizia a scrutare il bosco ed io mi blocco: cerco di capire la strana situazione, tra l’altro potrebbero essere bracconieri e non mi sembra il caso di farmi sentire-vedere.
Percepisco un movimento alle mie spalle, ma il bosco è pieno di animali e la mia mente bypassa subito questa sensazione concentrandosi di più sulla luce che una e due volte ci inquadra. Sono sicuro che non ci hanno individuato visto che ci siamo infrattati bene e che sia le amache che i tarp sono verdi.
Lo vedo bene adesso, alla luce della luna che ha fatto capolino tra le nuvole, è un flash ma abbastanza per vedere un uomo vestito di verde con un fucile a tracolla.
“Bene” penso, “pensa tu con chi siamo finiti…”, intanto la mia visione notturna migliora.
Improvvisamente vedo chiaramente un puntino rosso che si ferma all’altezza del suo petto e si ferma come si fosse incollato alla sua giacca, altri fasci rossi dal bosco alle mie spalle forano il buio attraversando la bruma della notte, incrociandosi e concentrandosi sugli altri due uomini che erano rimasti vicino ad un fuoristrada.
“Cazzo, sono puntatori laser!” e mi volto lentamente cercando di capire da dove provengono, ma è come guardare dentro ad un pozzo.
Intanto dal punto dove avevo percepito il movimento poco prima percepisco un bisbiglio, accidenti è più vicino di quanto immaginassi…
I cacciatori cominciano ad entrare nel panico, uno stupidamente imbraccia il fucile punta il bosco... e si scatena l’inferno!
Una raffica di mitra squarcia il silenzio, e subito dopo i bisbigli attorno a me si moltiplicano… “rosso cinque convergere”, “via via via!”
Subito dopo delle ombre cominciano a scendere velocemente dall’anfiteatro che circonda la conca dove si trovano i cacciatori, mentre i punti rossi sui cacciatori si moltiplicano. Sono tutti attorno a me, li “indovino” ma non li vedo, sono in tanti!
Tutto stà avvenendo velocemente, sono attimi!
A 50 metri alla mia sinistra una voce intima “fermi e faccia a terra!!!” mentre alle mie spalle si materializza una figura nera, con un passamontagna nero che lascia scoperti solo gli occhi e la bocca, ha un mitra nella mano destra mentre con la sinistra pone l’indice sulla bocca. Percepisco odore di stallatico.
Tra i cacciatori è il panico, gridano di non sparare mentre quello che era sulla macchina cade in ginocchio e comincia a piangere.
Le ombre che escono dalla boscaglia velocissime li raggiungono, si muovono al chiarore della luce dei fari della macchina, contemporaneamente alla mia destra altre due sagome escono dal bosco e come due cinghiali inferociti si catapultano su quello con la torcia e l’immobilizzano. In quattro circondano i due cacciatori accanto all’auto, buttano giù quello che piange in ginocchio ed armeggiano velocemente sui loro polsi.
Come se rispondessero ad un comando si rizzano e contemporaneamente dal bosco silenziosi come la morte ne escono altri, “ma quanti cazzo sono!” penso.
Quello alle mie spalle a bassa voce dice a me ed al mio socio che nel frattempo era uscito dall’amaca “scendete anche voi” e con lui alle nostre spalle, con qualche difficoltà visto che siamo ancora senza scarpe raggiungiamo il resto del gruppo.
Come per incanto le nuvole si diradano, ed alla bianca luce della luna ci si presenta una scena da film: una ventina di uomini vestiti tutti di nero, con il viso dipinto in tinta alcuni, altri in passamontagna ed armati fino ai denti sono disposti a semicerchio con una metà rivolta verso il bosco mentre l’altra metà tiene sotto tiro i due poveretti a terra ed il terzo cacciatore che è con le mani appoggiate sul cofano mentre, sotto tiro da una delle ombre viene perquisito da un’altra.
Si avvicina a noi uno di questi all-black e mentre si leva il cappuccio con cordialità ci dice: “sono il tenente Galassi dell’arma dei carabinieri, vi tenevamo d’occhio già da un bel po’. Vi siete fatti una bella scarpinata!”
Sento che la tensione che mi attanagliava comincia ad abbandonarmi e con voce tremante per esorcizzare la paura presa rispondo “e non potevate farvi vivi quando abbiamo fatto il caffè?”.
Il tenente ride “siamo in missione di ricognizione ed esplorazione del territorio ed è imperativo mantenerci nascosti”, “comunque” prosegue “uno strappo potremmo farlo, se vi basta un bel caffè l’accettiamo”, poi volgendo lo sguardo verso i tre cacciatori prosegue “i signori dovranno rispondere di un bel po’ di reati incluso la caccia di frodo”.
Sento il rumore di un elicottero che si avvicina, guardo in alto e lo vedo arrivare.
Atterra al centro della radura mentre con la coda dell’occhio vedo tre carabinieri che sempre armi in pugno avvicinano i cacciatori al portellone. Delle braccia si allungano dall’interno per prenderli ed in un men che non si dica l’elicottero è già sparito nella notte.
La configurazione degli uomini nella radura non è ancora cambiata, il tenente mette un dito sull’orecchio destro e mormora “fine azione, convergere, i signori ci offrono un bel caffè”.
Si volta verso di me e vistomi ancora con lo sguardo allucinato sfodera un rassicurante sorriso e mi schiaccia un occhio.
Il mio socio è già alle amache e vedo nel buio l’accendino accendersi e la fiamma azzurra della spiritiera (4) apparire. Ringrazio il cielo per aver portato una confezione intera di caffè (quando mai io…).

Mentre tutti iniziamo a risalire il pendio chiedo a Galassi “ma a quale stazione appartenete?”, “siamo in trasferta” risponde, “e siamo del Tuscania”.

(1) paracord = resistente cordino ricavato dai tiranti dei paracadute
(2) tarp = inglesismo per definire il telone usato nei modi più disparati nell'escursionismo
(3) fenix = nota marca di lampade tascabili
(4) spiritiera = piccolo fornello ad alcool

accendiamo il caminetto: racconto brevissimo

nel lontano 28 novembre 2010 pubblicai sul forum avventurosamente questo minimini racconto, battezzato 'accendiamo il caminetto':

insomma, insisti di qua insisti di là, la famiglia ha deciso (imposto) di accendere il caminetto.
legna asciutta neanche a parlarne...
ormai è diventata una questone di principio: tutti sul divano con le mani sul grembo i grandi, sulla nintendo ds il piccolo (e quando mai) aspettano in religioso silenzio (diciamo che si sono azzittiti quando mi sono incazz...).
faccio volare via la diavolina presa dallo zio l'alcool ed i fogli di giornale, apro la finestra per fare uscire il fumo.
vado nello studio ed apro lo zaino. spunto in salotto con uno squardo da basilisco con il camillus pilot (1) in una mano (la suocera mormora sottovoce "Maria proteggici tu!") cotone vaselina e firesteel (2) nell'altra.
estraggo il coltello (swisshhhh!) prendo il primo tronchetto preso in giardino dal furbo di turno che incenerisco con il primo sguardo, lo metto verticale sul pavimento in gress. mia moglie balbetta "ho passato l'aspirapolv..." giro il collo e da sopra la spalla l'incenerisco con lo sguardo, "scusa" mormora...
poggio di taglio il coltello al centro del tronchetto e prelevo dal cesto della legna un bel pezzo di legno dal diametro di circa otto centimetri, e comincio a darci dentro di batoning.
il nuovo filo del camillus è perfetto, al secondo colpo ben assestato craack ed il legno si spacca "ooohhh" mormora la platea.
il pavimento con mia sadica soddisfazione si riempie di pezzi di corteccia, scaglie di legno ed altre porcherie, ed io godo!
ne faccio a quartini 3 di quelli giusti. poi apro la confezione di cotone idrofilo, sott'occhi guardo la platea che viene percorsa da un fremito di rivincita "Lo vuole accendere con il cotone" morora lo zio esperto in diavolina con malcelata soddisfazione, mentre io come un alchimista apro la confezione di olio di vaselina ed inbibisco il batuffolo. ho la netta sensazione di un risolino che proviene dal pubblico. sorrido, anzi ghigno...
con cura aiutandomi con il leatherman (3) come pinza inserisco il cotone proprio al centro della catasta, "ed adesso là sotto come l'accende?" mormora la nonna che sulla poltrona lavorava ai ferri.
ghigno di nuovo, prendo il firesteel l'avvicino alla catasta gli appoggio sopra la lama del camillus e con un gesto repentino tiro il bastoncino di magnesite.
le scintille miracolosamente sprizzano ed incendiano all'istante il cotone che inizia a bruciare neanche fosse intriso di benzina.
"oohhh" esclama la platea.
mi alzo ripongo il coltello nel fodero, tappo la vaselina, metto il tutto sotto braccio e con malcelata soddisfazione dico "continuate voi".
non è andata proprio così... ma quasi...

(1) camillus pilot=coltello da sopravvivenza in dotazione ai piloti dell'aviazione americana
(2) firesteel=barretta in ferrocerio che se strofinata da una lama provoca scintille
(3) leatherman=nel dettaglio multitool con funzioni di pinza, coltello, giravite, seghetto ecc. ecc.

martedì 2 luglio 2013

accetta contro tomawak

Parliamo di due oggetti virtualmente simili ma fondamentalmente diversi sia strutturalmente che come destinazione d'uso.
Per non di meno sono virtualmente sovrapponibili ed adesso vediamo come e perchè.





Dalle immagini vediamo che si tratta di due strumenti decisamente simili, in pratica la prima è un'accetta mentre il secondo è un tomawak. Nella destinazione d'uso quest'ultimo vuole adattarsi ad un doppio uso, e cioè accetta ed arma nel senso proprio della parola, con la differenza che mentre come arma riesce a farlo abbastanza bene, come accetta ha qualche limitazione, per lo meno se confrontato con un accetta pura. La differenza è evidente osservando il taglio (in gergo bisello) che nell'accetta è molto più pronunciato, assolvendo così alla funzione di cuneo che si apre meglio la strada nel legno. La differenza si estende alla parte posteriore della testa del tomawak che è appuntita, proprio per offendere in quanto arma.
Nel dettaglio ci troviamo per l'accetta di fronte ad una Wetterling 118 Bushcraft che pesa ben 700 grammi mentre per il tomawak un Cold Steel Trench Hawk che ne pesa ben 672.
In pratica come pesi siamo equivalenti e credo che la differenza per il cold steel la faccia il manico il polypropylene.
Nell'uso pratico al momento di spaccare la legna l'accetta risulta vincente causa il maggiore peso della testa mentre come arma di difesa il tomawak necessita essere più agile e quindi meno incisivo sulla legna (parere personale).
Cosa scegliere allora? beh... se siete un tipo paranoico e temete aggressioni nel bosco, allora come difesa personale, il tomawak non teme confronti, ma se dovete darci dentro di legna, allora una buona e collaudata accetta non ha rivali.
Forse non tutti sanno che in origine il tomawak indiano era costruito in modo molto primitivo da una pietra appuntita fissata all'estremità di un manico di legno. Quando i primi europei sbarcarono nel nuovo continente portarono con se le asce d'abbordaggio


che venivano usate sia in combattimento che come utensili per liberare il sartiame in caso di emergenza. I nativi apprezzarono subito questo strumento facendolo subito proprio così come noi oggi l'abbiamo sempre visto in loro mano.

lunedì 17 giugno 2013

come velocizzare il nostro pc

Se siete in possesso di un pc anche leggermente datato sicuramente starete andando verso un progressivo ma inevitabile rallentamento delle prestazioni. Complice di questo, l'installazione di nuovo software, cookies e quant'altro. Insomma è inevitabile, alla lunga poco a poco non ci saranno disinstallazioni o defrag sufficenti a porre rimedio se non, la cara, radicale e definitiva formattazione e reinstallazione dell'intero sistema operativo.
L'operazione tabula rasa, specialmente con windows si è rivelato l'unico sistema sicuro e funzionante.
Vediamo però come ottimizzare questa operazione, ottenendo un surplus di velocità ed una garanzia nel tempo che questa si mantenga tale.
Purtroppo però bisognerà mettere mano al portafoglio, ma vi assicuro che non ve ne pentirete.
Si tratta dell'acquisto di un hard disk di ultima generazione SSD. In pratica con la stesso concetto delle Pen Drive e relativa velocità questi dischi abbattono i tempi di accesso legati alla tecnologia tradizionale legata alle vecchie testine di lettura/scrittura (i puristi sicuramente storceranno il naso leggendo questa spiegazione). Quello che conta è che in definitiva avremo un hard disk velocissimo.
Questa è la prima miglioria che apporteremo al nostro PC, e per renderla più proficua, su questo disco andremo ad installarci sistema operativo e programmi, tutto il resto resterà sul vecchio disco a tecnologia tradizionale.
Un altro sistema per mantenere il PC sempre fresco è quello di utilizzare le "macchine virtuali".
La macchina virtuale è un PC a tutti gli effetti simulato su file. Per far ciò avremo bisogno di un programma adatto che si chiama VMWARE. 
Con vmware potremo creare la macchina virtuale decidendo noi le dimensioni della sua ram del suo hard disk e del suo hardware (con dei limiti ovviamente), poi saremo liberi di avviarla in qualsiasi momento parallelamente al sistema operativo ospite anzi, più performante sarà la macchina ospite più macchine virtuali potremo avviare contemporaneamente.
A noi però non interessano simili virtuosismi informatici visto che di macchine virtuali ce ne serve lanciare una per volta. Si perchè verosimilmente ne dovremo creare più di una, dedicandole alle diverse attività alle quali siamo dediti.
Potremo così, per esempio, avere una macchina dedicata alla navigazione internet con tutti i suoi rischi. Se qualche virus dovesse colpirci durante lo scaricamento di qualche file o la navigazione di qualche sito, questi andrebbe (ed ecco il bello della cosa) ad infettare la sola macchina virtuale. A questo punto, avendo avuto la cura di averne fatto una copia dopo averla creata a configurata (la macchina virtuale è un FILE che viene caricato di volta in volta), basterà cancellare la macchina infettata e riavviarne una nuova già preconfezionata.
Con lo stesso principio potremmo avere una macchina sulla quale far girare office automation, un'altra sulla quale far girare photoshop e così via.
Sappiate che una cartella windows con Seven installato occupa mediamente 12 Giga, stesso spazio occupa una cartella Programmi con tutto quello che possa servire come software ed anche di più, quindi con circa 25 Giga (RAM esclusa) si ha una signora macchina virtuale. Volendo a questo punto scegliere un hard disk di giuste dimensioni, si potrebbe quindi optare per un 128Giga.
Una buona scelta potrebbe essere il Samsung SSD 840 PRO che su Amazon si trova al momento a circa 120€.

giovedì 30 maggio 2013

falsi d'autore a prezzi popolari

il fenomeno dei falsi d'autore è ormai un fenomeno consolidato, talmente consolidato che il prezzo di queste opere, senza nulla togliere all'autore, cominciano a costare sempre di più.
se quindi c'era una mezza idea di farsi replicare un Caravaggio da appendere nel salotto, ecco che sentirsi sparare la cifra per eseguire il lavoro, sommata poi al costo della cornice in tema, diventa un acquisto decisamente importante.
COPIA-DI-ARTE.COM è un sito che offre un milione (si avete letto bene, ben 1.000.000) di riproduzioni di circa venticinquemila artisti, ad un prezzo decisamente popolare; ma del prezzo ne parleremo poi.
Il sito inizialmente può confondere un poco, ma poi, presaci la mano è fruibilissimo.
Le opere sono selezionabili sia per artista che per stile artistico, poi per la gioia degli arredatori è possibile anche la ricerca per colore. Le opzioni di ricerca sono posizionate sulla sinistra della home page.
Interessante è la possibilità di scegliere il supporto sul quale l'opera scelta verrà stampata. Sono molteplici e spaziano dalla tela artistica verniciata all'alluminio, plexiglas passando per la carta artigianale 230g e tanti altri.
Basterà cliccare su INFO QUADRI e poi Supporti di stampa per avere chiarite le idee.
Per chi lo desiderasse è possibile anche avere delle copie dipinte a mano, ovviamente non allo stesso prezzo.
Inoltre, non solo è possibile scegliere il formato di stampa desiderato, ma è possibile anche richiedere un solo dettaglio del quadro scelto.
La tecnica di stampa è quella Gicleè che garantisce una qualità eccellente.
Oltre alla tela è possibile acquistare contestualmente anche il telaio sul quale questa è fissata e la cornice la cui scelta spazia su una catalogo di tutto rispetto.
Nel caso in cui volessimo comprare un'opera vediamo come si opera:
Supponiamo di voler appendere nel nostro salotto 'I papaveri' di Monet. Possiamo arrivare all'opera dall'autore o dallo stile artistico e cioè l'Impressionismo. Casualmente in questo caso l'opera è la prima della lista. Clicchiamoci sopra così da entrare nella pagina della scelta.
Qui è possibile una simulazione del quadro appeso su una parete il cui colore potremo scegliere, contestualizzata in cinque arredi tipo. Sulla destra ci sono le opzioni per configurare l'opera che andremo ad ordinare. Per il formato preferirei attenermi a quello originale e quindi un bel 65x50. Come supporto di stampa desidero cambiare e clicco su Stampa su tela selezionando nel menu che appare Tela artistica 390g cotone 100%. In tal caso sparisce l'opzione del margine bianco, che è possibile richiedere nelle dimensioni desiderate. Clicco in alto sulla voce SCEGLIERE TELAIO & CORNICE per selezionare il telaio ed opto per il 7110 non senza aver prima cliccato sul piccolo punto interrogativo sulla sua destra per capire meglio di cosa si tratta.
Qualora volessimo scegliere una cornice, avremo la sorpresa di un'anteprima della nostra opera con la cornice selezionata, così per vedere come si presenterebbe. Ma io non voglio cornice, così ecco il conto:



Prezzo non scontato97,26 EUR
Prezzo della riproduzione41,25 EUR
Prezzo della cornice33,80 EUR
Prezzo totale con IVA75,05 EUR
Sconto sul quadro : 35 %

per i costi di spedizione basta cliccare sull'apposito link ed ecco che il popup dedicato ci proporrà una spedizione standard con UPS in 3 giorni feriali a 14,90€ più i sovraprezzi per l'eccesso di dimensioni e le spese di imballaggio.

Registrandosi sul sito (necessario per l'acquisto) verrete costantemente informati su promozioni e sconti che vengono effettuate/i molto spesso.

In definitiva, se amate i quadri e non volete spendere una fortuna, questo sito potrebbe essere una buona soluzione.

venerdì 24 maggio 2013

pc lento? questa potrebbe essere una soluzione

Se il vostro pc, in seguito ad installazioni scellerate ha subìto un rallentamento che è diventato insostenibile ecco quella che potrebbe essere una soluzione.
Un metodo per liberare la RAM rimasta occupata da programmi zombie, chiusi male e comunque tutto quello che in pratica è solo zavorra.
Per espletare questa operazione esiste, uno tra tanti, questo programma: Memory Cleaner, che almeno nel mio pc mantiene alla grande ciò che promette: per esempio apertura di excel e word entro il secondo (quasi istantaneo), mentre prima andava in clessidra ed alle volte ci restava...
Andando nel sito linkato sul nome del programma, cliccare su Download Now e, dopo averlo scaricato installatelo.
L'autore ci tiene a precisare che il programma gira su tutti i sistemi operativi Windows sia a 32 che a 64 bit.
A fine installazione il programma cercherà subito di aggiornarsi quindi si avvierà.


Per effettuare la pulizia della memoria occorrerà cliccare prima sul pulsante Trim Processes' Working Set e poi su Clear System Cache.
Vedrete in alto di quanto si sarà liberata la memoria.
L'ottimizzazione del programma avviene accedendo al folder Options dove si potrà decidere se, come e quando il programma dovrà intervenire.
Per completezza è giusto dire che questo programma non è la panacea per i vostri problemi di pc lento, perchè di azioni da intraprendere ce ne sarebbero tante altre, alcune delle quali più radicali, ma non è questo il momento di parlarne.

lunedì 20 maggio 2013

è arrivato Everpix l'anti Flickr

ecco una nuova proposta per chi ha la necessità di conservare le proprie foto e desideri usare la rete per farlo: Everpix.
a differenza di quello che ritengo il diretto concorrente e cioè Flickr, mette a disposizione spazio illimitato con la differenza che le foto in questione sono disponibili solo per 12 mesi. Se si caricano oltre 1000 foto sul proprio account ecco che scatta un bonus i altri sei mesi oppure scaricando l'app per iOS si iPhone o iPad o facendo iscrivere qualche amico al servizio. 3 mesi verranno invece abbuonati a chi condividerà le foto tramite Photo Mail.
Le foto caricate verranno archiviate per tipologia ed il loro upload verrà effettuato tramite client dedicato.
Se poi si desiderasse passare al servizio senza limitazioni bisognerà pagare 49$ all'anno o 4,99$ al mese.
Sono conti a farsi...

venerdì 17 maggio 2013

è corretto il termine scansire invece dell'anglofono scannerizzare?

nato il dubbio, dal sito treccani.it Mauro Di Peso risponde ed io, pedissequamente trascrivo


Il vocabolo di partenza è l’inglese scanner nel significato di ‘lettore ottico capace di riconoscere immagini e testi dattiloscritti o stampati’. Il prestito lessicale è attestato nell’italiano scritto dal 1965, nel significato originario di ‘strumento elettronico in grado di esplorare aree specifiche del corpo umano o zone particolari di un materiale, con applicazioni diverse in varie discipline scientifiche’. Scanner deriva dal verbo (to) scan ‘esaminare’.
Da scanner ‘lettore ottico’ si sono ricavati in italiano una serie di verbi indicanti l’operazione di sottoporre a scanning ‘lettura ottica’, ‘acquisizione di immagine o testo tramite scanner’ (vocabolo usato in italiano in testi specialistici; attestato dal 1979) o – comunemente usati – scannerizzazione e scansione: scannare (dal 1998), ricavato da scann(er) + -are; il meno comune scannerare (dal 1994), da scanner + -are; scannerizzare (dal 1995), da scanner + -izzare. Tutti vocaboli formati adattando la base lessicale straniera alle strutture fono-morfologiche dell’italiano, tramite l’uso di suffissi verbali di consolidata tradizione e regolarità. A fare concorrenza a questi vocaboli si sono messi anche due legittimi derivati di scansione (la già citata e persuasiva concorrente autoctona di scanning): scansionare (dal 1998) e il più raro scansire (dal 1998); quest’ultimo ricavato da scans(ione) + -ire. In più, ma non ultimo per funzionalità e legittimità, abbiamo scandire (da cui scansione deriva), in cui l’accezione di ambito elettronico si aggiunge con naturalezza a quella originaria appartenente alla tecnologia della trasmissione televisiva (‘analizzare mediante un fascio elettronico i punti in sequenza di un’immagine da trasmettere’). Insomma, scandire e scansione funzionano perfettamente, basandosi sull’accrescimento di significati all’interno di una parola di conio italico. Le altre forme concorrenti, adattate a partire dalla base inglese, non sono perlatro errate. Scansire è legittimo, rispetto a scandire ha soltanto meno storia alle spalle.

Canon 70-200: F4 con qualche compromesso... senza compromessi.

Quando necessita un teleobiettivo con una focale senza grandi pretese di ingrandimento che però copra le esigenze di un fotografo medio, la scelta cade generalmente su ottiche 70-200 like.
Mamma Canon offre per questo range offre diversi obiettivi tra i quali quello che affettuosamente viene chiamato "il bianchino".
Bianchino perchè è il più piccolo della famiglia, offendo solo una focale F4 ed il fatto che è un serie L, e cioè appartenente alla linea professionale.


I fratelli più grandi possono offrire in più una maggiore luminosità con una F2,8 e la stabilizzazione, a scapito però del costo e delle dimensioni.
Il bianchino invece, rispetto ai fratelloni è decisamente più sottile e meno appariscente, ma non per questo meno performante.
In gergo, di queste lenti si dice che siano "una lama", riferendoci alla definizione e nitidezza dell'immagine che restituisce.
Il bianchino è stata la mia ponderata scelta. Ponderata, scattando foto sportive generalmente di giorno e quindi senza grandi problemi di luce, facendo così cadere la necessità della focale F2,8 e della stabilizzazione che anzi sfuggo come la peste (mai sotto 1/125 se non in caso di panning). Decisamente più piccolo e leggero dei suoi fratelli maggiori, si apprezza per questo quando, durante una gara di moto ci si trova a scattare foto per un'intera giornata.
Praticissimo inoltre il trattamento di tutte le ottiche serie L e cioè resistenti a polvere ed umidità.

mercoledì 15 maggio 2013

"europa senza pace"


cambia il vento, e con esso la bandiera cambia direzione,
ma si sa il vento è capriccioso, è una sua prerogativa e la sua mutabilità non gli fa motivo di rossore.
anche la bandiera cambia direzione, ma senza intima convinzione:
sembri uno straccio inverecondo.
e come te tante persone...

super grandangolare tuttofare?

in occasione del mio viaggio nel parco nazionale degli Adirondaks nello stato di New York ho sentito la forte necessità di un grandangolare spinto, per immortalare i grandi spazi che mi si sarebbero presentati. Il 17-85 l'avevo venduto per comprare il magnifico 24-105 (mi scuso per i non adepti, ogni coppia di numeri identifica un obiettivo Canon) che però nel formato APSC della mia 40D era leggermente proiettato in alto, forse troppo per quello che desideravo fare: insomma NECESSITAVA un vero grandangolare!
Dopo aver spulciato innumerevoli forum, blog e siti con prove, test e confronti, la scelta è caduta sul buon ma principalmente sicuro Canon 10-22. La concorrenza era il Sigma, ma il suo fallace controllo di qualità mi ha fatto rinunciare all'ottimo rapporto qualità/prezzo.
Infatti il Canon è quello che costa più di tutti e cioè, dal mio pusher di fiducia 639€ (ivato) al quale dobbiamo aggiungere il paraluce.
Vista l'entità della spesa, ho preferito non confondermi proprio qui, ed ho comprato l'EW-83E e cioè l'originale per la modica somma di 39,93€ e cioè quasi il doppio di quello di concorrenza. Se sommiamo spese di spedizione, commissione paypal ed assicurazione ecco che sforiamo gli 800€...
Ma ne valeva la pena!



Bello come il sole ma non solo.
Tralascio volutamente tutte le descrizioni e pareri tecnici, reperibili tranquillamente in rete, per esprimere semplicemente un parere on the road.
E' una lente che non si smonterebbe mai se non quando mostra il suo limite per la distanza, ed anche lì dipende da che tipo di fotografo siete, visto che conosco qualcuno che scatta sempre e solo con il grandangolo (sono scelte).
Non deforma se non nei limiti della decenza


resiste bene al controluce e, riesce bene a fare bene il suo sporco lavoro anche quando il soggetto è estremamente largo (e ti credo con 10mm!!!)


Vi assicuro che l'insegna era veramente larga ed io per esigenze di composizione di più non potevo arretrare.
Si è dimostrato anche discretamente luminoso con i suoi f 3,5


Questa è stata scattata all'Orange County Chopper con i seguenti dati:
sec 1/22 f 4.00 ISO 400 che a ben guardare non sono nulla di che se si pensa che la moto era quasi al buio...
Cosa manca a questa lente? Per me che sono un trekker la prima cosa che mi viene in mente è la tropicalizzazione, per il resto per chi resterà fedele all'APSC sarà un'evergreen.
buona luce!




lunedì 13 maggio 2013

quando fare custodie per coltelli diventa un arte

Nei miei continui peregrinaggi nella rete ogni tanto trovo qualche sito o blog veramente interessante.
In questo caso abbiamo a che fare con un produttore di foderi per coltelli a mio avviso molto belli.
Talmente belli che meritano anzi necessitano di essere ricordati come promemoria per futuri spunti di autocostruzione.



si tratta di 


domenica 12 maggio 2013

lo stato dell'arte dei pannelli solari portatili

ovvero i prodotti della Goal Zero.
E' infatti difficile trovare una recensione negativa su un prodotto di questo marchio, utilizzato sia da escursionisti che militari.
Specialisti nel fornire energia elettrica dove non c'è sfruttando l'energia solare, dispiegano nel loro catalogo un vasto ventaglio di opzioni, dalla meno performante e per questo più economica e più leggera alla più generosa e quindi più costosa e pesante.
Personalmente, da trekker preferisco le soluzioni più leggere e performanti, facendo cadere la mia scelta sul modello Nomad 7.




Ecco la traduzione delle caratteristiche:


Descrizione del prodotto
Il Nomad 7 da Obiettivo Zero offre un pannello solare ultra-compatto e potente che permette di ricaricare i tuoi dispositivi portatili direttamente dal suo USB e 12 volt porte di ricarica DC. Il Nomad 7 è il 30% più piccolo di pannelli comparabili e 14 volte più potente del concorrente più vicino. È possibile utilizzare il Nomad 7 con una guida 10 alimentatore (venduto separatamente) per alimentare i vostri dispositivi quando solare non è disponibile. Utilizzando 7 watt di tecnologia solare monocristallino ad alta efficienza, i pannelli solari doppi forniscono l'abbondanza di energia e convenientemente piega in un piccolo, caso portatile leggero.

Dettagli del prodotto
Formato: Piccolo
Colore: Nero
Dimensioni chiuso: 16.5 x 2.5 x 24 cm
Dimensioni aperto: 43 x 23 x 0.25 cm

Produce circa 7 watt di energia solare
Può alimentare dispositivi tramite USB o 12V
Può caricare la maggior parte dei telefoni cellulari in 1 a 2 ore
Design robusto pieghevole e resistente agli agenti atmosferici

Il Nomad 7 offre un pannello solare ultra-compatto e potente che permette di caricare i tuoi dispositivi portatili direttamente dalle sue uscite USB e 12 volt DC. Il Nomad 7 è il 30% più piccolo dei pannelli comparabili e 14 volte più potente del concorrente più vicino. È possibile utilizzare il Nomad 7 con pacco batterie Guide 10 (venduto separatamente) per alimentare i vostri dispositivi quando l'energia solare non è disponibile. Utilizzando 7 watt di tecnologia solare monocristallino ad alta efficienza, i pannelli solari doppi forniscono abbondante energia in un piccolo, pieghevole, portatile e leggero dispositivo. Quindi, se viaggiate con lo zaino, praticate il trekking, mountain bike, racchette da neve, o altro, si può facilmente imballare e trasportare la vostra energia solare. Questo pannello solare è in grado di ricaricare la maggior parte dei dispositivi portatili per aiutarvi a portare in giro i vostri dispositivi digitali.

Pieghevole e robusto

Il pannello solare Nomad 7M ha un design che lo rende piccolo e pieghevole per un pratico trasporto. La custodia è dotata di una tasca di protezione incorporato per riporre i vostri dispositivi portatili o i cavi del connettore.

Resistente agli agenti atmosferici

Quando ci si trova all'esterno, non si può sempre prevedere il tempo. Fortunatamente, il pannello solare 7M Nomad è resistente agli agenti atmosferici, che consente di memorizzare e utilizzare energia anche in caso di maltempo. Non c'è bisogno di preoccuparsi di essere scoperti in una improvviso acquazzone estivo in spiaggia, o una leggera nevicata a sorpresa durante una gita in montagna.

Specifiche tecniche

Pannello solare potenza: 7W
Pannello solare Tipo: Mono-cristallino
Tensione a circuito aperto: 6.5-7V
Conversione di Efficienza: 17-18%
Solar Area Cell: 0,0394 metri quadrati
Uscita solare: 6-6.5V, 1.0A max (6W)
Uscita USB: 5V, 0.5A max (2.5W)
12V Uscita: 13-15V, 0,2 A max (3V)
Temperatura di funzionamento: 0-120 F (-17-48 C)
Peso: 0,36 kg


jukebox multimediale

come fare a commercializzare un prodotto all'avanguardia ad un prezzo concorrenziale?
semplice, privandolo della parte più costosa che comunque il compratore già possiede.
E' questa la filosofia del prodotto TV Live della Western Digital attualmente in vendita su Amazon a soli 80€.
E' un lettore multimediale in streaming con possibilità di connettersi ad internet via wifi e sempre tramite lo stesso sistema di diffondere file multimediali quali foto, musica o film.
La forza di questo dispositivo è che legge tutti i formati, incluso il sempre più emergente MKV oggi usato per i video.
Le unità di massa (chiavette o HD) si collegano tramite USB, pratica questa ormai consolitata nei dispositivi di sharing.
Le funzioni che offre sono veramente tantissime e quindi anzichè elencarle in questa sede vi rimando al sito ufficiale WD che per la gioia di molti è anche in italiano.
buona lettura!

coltellino svizzero della wifi

sono sempre sensibile alle novità tecnologiche specialmente se non fine a se stesse.
questo prodotto della D-Link e cioè il DIR-505


sembra un semplice caricabatterie da muro, ed in effetti fa anche questo, ma non è solo questo...
insomma andiamo per gradi.

Nasce come Access Point e come Range Extender quindi serve nel primo caso ad implementare la funzione wifi ad un modem/router che ne è sprovvisto mentre nel secondo ad ampliare la copertura del segnale wifi in quelle zone della casa done è debole o addirittura assente. Ecco uno schemino di quello che fa:


ma le magie non finiscono qui! infatti possiede, oltre ad un attacco RJ45 per connetterci un cavo lan (non dimentichiamoci che funziona anche da access point) utilizzabile anche per la configurazione (di questo ne parleremo in seguito), una uscita USB 2.0 utilizzabile sia per caricare dispositivi come tablet e cellulari che per condividere via wifi il contenuto di chiavette o hard disk.
Lo si trova in vendita presso i Mondadori Store, ma si riesce a spuntare un prezzo migliore su Amazon.

Dando un'occhiata sulla rete sulla bontà del prodotto, che sicuramente comprerò al più presto, ho letto pareri molto discordanti sulla sua capacità di autoconfigurarsi correttamente, mentre qualcuno proprio è rimasto totalmente scontento del prodotto. La maggioranza però è favorevole ed entusiasta e quindi a mio avviso merita fiducia.
Per le problematiche che si possono incontrare esiste anche un forum non ufficiale di assistenza dove, oltre a trovare descrizione caratteristiche e link salienti del prodotto, c'è anche qualche anima pia disposta nei limiti del possibile (sono sempre dei volontari) ad aiutarci.

sabato 11 maggio 2013

android e la navigazione

chi con il cellulare chi con il tablet tutti ci facciamo aiutare a trovare la strada quando siamo con i piedi per terra, ma se ci trovassimo per mare? in questo caso ci viene in aiuto Navionics Marine, uno stupendo applicativo che su tablet da 10 pollici da il meglio di sè.
purtroppo ha un costo non proprio in linea con i programmi per android, infatti la versione europa cosa ben 24,19€. infatti è un applicativo localizzato e quindi andremo a comprare quello inerente la zona del mondo che più ci interessa.
in pratica offre una cartografia completissima che viene scaricata online al momento in base alle nostre esigenze/richieste, lavorando di concerto con il GPS.
previsioni del tempo e delle maree non saranno più per noi un segreto, avremo accesso al portolano, ma anche alle previsioni di maree e venti, pianificare rotte, cartografia con sovrapposizione di immagini satellitari ed altre cose che ancora non ho scoperto.
insomma un toccasana a chi va per mare... 

sempre aggiornati con Android

sia che si abbia un palmare che un tablet ormai Android fa parte della vita di tanti di noi. Ovviamente Android e tablet sono per me, un binomio indissolubile e quindi la mia esperienza è strettamente legata alla magica "tavoletta" che porto sempre con me.
Una tra le tante comodità che questa mi offre è quella di essere sempre aggiornato tramite internet in maniera però più mirata rispetto a quello che si può fare da casa.
Ho infatti scoperto (fino ad ora) due applicativi, tra l'altro rigorosamente free, che si occupano di informazione:
Rassegna stampa e Flipboard.
Il primo è una classica raccolta di articoli estrapolati da 18 testate giornalistiche raccolti per testata ed esposti in ordine cronologico di pubblicazione mentre il secondo è una decisamente più colorata esposizione di notizie raccolte per macrocategorie selezionabili singolarmente al momento dell'iscrizione (perchè necessita di iscrizione volendo anche via facebook) ma modificabili in qualsiasi momento.
Rassegna stampa, almeno per me, è la classica lettura "rubata" che, perdonatemi la confidenza, faccio la mattina in quel momento di intimità. In pochi minuti riesco a dare una sbirciatina a quello che è successo in giro per i mondo. Molto più pratico economico e veloce che andare in edicola, comprare sei o sette quotidiani, trovare un posto dove dispiegarli e leggere velocemente le notizie salienti.
Flipboard invece è molto più tecnologico. Consente di selezionare gli argomenti preferiti, come ad esempio fotografia, sport, videogiochi, viaggi, scienze ecc., creando così il proprio profilo (da qui la necessità di registrazione). Poi inizia la lettura, con la possibilità di selezionare dei singoli articoli che possiamo andare a leggere in un secondo momento oppure a far parte della nostra personale Flipboard che potremo battezzare come preferiremo, con tanto di presentazione sempre di nostro pugno. Ovviamente la condivisione delle nostre azioni con i social network è sempre dietro l'angolo, quindi attenti con le autorizzazioni.



venerdì 10 maggio 2013

la wifi per casa


la wifi per casa, ovvero come espandere la nostra connessione senza fili.

agli inizi, diciamocelo, le prestazioni wifi del nostro modem/router erano più che sufficenti, era già molto appagante usare il portatile comodamente seduti in poltrona con il modem che blinkava sornione a pochi metri da noi. poi abbiamo cominciato a farci furbi, ed ecco che il virtuale filo della connessione già si estendeva in cucina per leggere online le ricette sul sito di cucina per arrivare infine alla stanza da letto dove ormai la connessione è indispensabile per chattare con l'amico/a del cuore che vive a Los Angeles.

Adesso non ci sono più scuse, la connessione è non più necessaria, ma obbligatoria in tutti i buchi della casa e zone limitrofe di essa se qualcuno ha la fortuna di avere un balcone o addirittura un giardino.

Ma chi ha più pensato alla lunghezza del famoso filo virtuale che ci collegava alla grande rete? A furia di tirare e tirare il filo si rompeva così che, broncio sul muso, si guardava con invidia il vicino passeggiare con il notebook per tutta la casa connessione al seguito...

Adesso però non ci sono più scuse, con i repeater il problema è risolto. Problema che personalmente ho avuto prima di molti altri vivendo in una casa dai muri molto spessi e quindi già voltando l'angolo della stanza con il modem/router la connessione cominciava a zoppicare.

La soluzione, nel dettaglio, è arrivata con il Netgate WN3000RP



lui come tanti altri, ad esempio offerti dalla D-Link, provvede alla ricezione del segnale del segnale principale, relativa amplificazione e ritrasmissione. Insomma una sorta di ponte radio per la wifi.

Ho scelto questo modello perchè, a differenza del concorrente, presenta antenne esterne che garantiscono una migliore fornitura del servizio.

La pubblicità garantiva una sorta di autoconfigurazione automatica, successiva all'autoriconoscimento della wifi casalinga... in teoria, perchè in pratica muto era e muto è rimasto.

Fortunatamente esisteva il plug per collegare il cavetto LAN ed un manuale in rete che spiegava ai più smaliziati come configurarlo a manina. Detto fatto in pochi minuti ho aggiornato il firmware, la lingua e l'ho configurato ad hoc. Ho infine avuto l'accortezza di battezzarlo con un nome univoco per non confonderlo con tutti i dispositivi wifi che ormai abbondano in una "sana" casa moderna.

Trovata quindi una posizione al limite della decenza come qualità di segnale l'ho attivato inserendolo tramite una pratica prolunga in una presa a muro situata in posizione baricentrica dell'appartamento.

Adesso ho internet ovunque, giardino incluso. Unico problema, ogni tanto interferisce con i telecomandi della wii di mio figlio, ma fortunatamente non sempre.