venerdì 12 giugno 2020

hacking GoPro 8 Labs

la GoPro ha deciso di introdurre un nuovo firmware con delle innovazioni che si collocano tra la fascia utenti base e la fascia beta.
una brevissima introduzione con i riferimenti a dove e come scaricare/installare il FW li trovate qui.
queste nuove funzioni ruotano attorno ai codici QR, tramite i quali è possibile imporre al dispositivo le nuove istruzioni.
ma su cosa vertono queste istruzioni?
- l'impostazione della data ed ora esatta della fotocamera. tramite codice QR l'operazione è immediata e più precisa.
- sincronizzare le impostazioni di più dispositivi adesso è possibile inserendole nell'apposita pagina creando un codice QR tramite il quale è possibile diffondere i settaggi. conservano i codici sarà poi possibile richiamare al momento le configurazioni salvate.
- sarà possibile marchiare la nostra camera con dei dati personali a piacimento che permarranno anche cambiando la SD. non ho però notizie cosa succede se si effettua un hard reset. però in caso di smarrimento e quindi mancanza di solo la gopro dovrebbe essere recuperabile visto che ad ogni accensione appare una scritta personalizzata.
- effettuare azioni a tempo quindi la si programmerà per iniziare un'azione ad un particolare momento in formato hh:mm. quindi p.es. per risparmiare le batterie posizionandola alle 07:00 si accenderà alle ore 19:00 per iniziare a filmare e dopo un tot (impostabile) terminerà l'azione. contestualmente sarà sensibile a particolari eventi quali variazioni di movimento o eventi rilevabili tremite GPS interno.
- tramonti ed albe semplificati tramite il GPS che riconoscendo la posizione deduce l'orario dell'evento. dovremo solo devidere quanto prima e dopo inizierà e terminerà di filmare.
- lunghi tempi di acquisizione con la batteria interna. ciò avverrà spegnendo la gopro tra una foto e l'altra, purtroppo questa funzione non si può attivare nella modalità video time-lapse. mediamente una batteria in buona salute può scattare fino a circa 400 foto che tramite programmazione potremo spalmare in un lasso di tempo che va da diverse ore a diversi giorni.
- capitoli da 12G. generalmente la camera spezzetta i video in capitoli da 4G MP4 a 32bit, ma sta diventando molto comune il formato 12G MP4 64bit. questa opzione sarà adesso disponibile.
- sovrapposizioni burn-in video. questa opzione consente di sovrapporre ai video dei testi in modo tale che questi non siano più cancellabili. insomma una sorta di copyright.
- modificare la denominazione dei file ovvero andando nella pagina di configurazione sarà possibile variare il prefisso di tutti i file prodotti dal nostro dispositivo come p.es. marioGOPR0311.JPG, ma anche, se si possedessero più macchine CAMERA01GOPR0311.JPG, CAMERA02GOPR0311.JPG ecc. ecc. per distinguere l'output di una dall'altro.
- esiste poi una sezione per comandi scorciatoia decicata agli smanettoni

AGGIORNIAMO IL FIRMWARE

l'aggiornamento del firmware avviene nella solita modalità e cioè scaricare il FW il cui file è denominato HD8.01.01.70.75.zip dal link persente in fondo a questa pagina. unzippandolo avremo due directory ovvero __MACOSX e HD8.01.01.70.75. per chi ha sistemi windows servirà la seconda. aprendo quest'ultima troveremo la directory UPDATE, che dovremo copiare ed incollare nella microSD che andremo ad inserire nella camera precedentemente spenta. accendendola automaticamente si avvierà l'update del FW.

venerdì 21 febbraio 2020

la mia America

La preparazione del viaggio è durata circa 3 mesi e sarò a disposizione di chi desiderasse conoscere tutti i risvolti più o meno occulti dell'organizzazione di un viaggio del genere (durata 12 giorni).
Doveroso un enorme GRAZIE al miticissimo Crafter, senza la cui gentilezza ed enorme disponibilità nulla sarebbe stato possibile se non, forse, il solo viaggio andata e ritorno.
Arrivati negli USA, iniziamo con qualche attività di pulizia successiva all'uragano a noi tutti noto che ha recentemente devastato la zona

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se ne approfitta per fare legna in modi più o meno moderni

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ma alla fine eccoci qui pronti per la partenza con un minivan (in America lo chiamano mini ma in Italia di mini avrebbe solo il nome) carico all'inverosimile con tutto il necessario.
qui in posa con un amico 'mericano mentre Crafter scatta la foto.

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dopo una tappa all'OCC (Orange County Chopper) proseguiamo fino a destinazione.

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l'arrivo nell'Adirondak è con il buio e presto presto accendiamo il fuoco visto che la colonnina di mercurio tende ai -15 C° in diminuzione

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alle mie spalle il "lean-to" nel quale dormiremo si può dire virtualmente all'aperto con indosso abbigliamento tecnico, dentro sacchi a pelo per clima artico e sotto coperte a doppia trapunta per scongiurare il windchill :Wind chill - Wikipedia, the free encyclopedia.
L'indomani mattina all'alba subito in piedi e, dopo una buona colazione ipercalorica, subito in movimento.
La tabella di marcia prevede una lunga ciaspolata lungo un bellissimo sentiero dentro uno stupendo bosco alla volta di un lago gelato.
Primo step la registrazione all'ingresso, così che se in serata qualcuno ha avuto la malaugurata idea di perdersi o farsi male il Ranger del parco non trovando la sigla d'uscita allarmerà i soccorsi.

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l'itinerario si incrocia con passaggi di animali quali daini ma anche lupi testimoniati dalle tracce nella neve

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comunque, piano piano, dopo qualche ostacolo

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si arriva al lago

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piccola pausa ristoro, dove delle impertinenti cincie vengono a rubarci i biscotti dalle mani

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giusto per non sbagliare torniamo sui nostri passi, seguendo le tracce, la segnaletica e dando comunque un occhio al GPS.
la sera comunque botta di cività

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Salendo verso il Canada, che dista circa due ore d'auto, ci fermiamo in un altro lago ghiacciato ben più grande. Qui l'attraversata richiede qualche precauzione come una corda di sicurezza, senza imbragatura, ma è comunque è sempre meglio che niente.
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avanti andava Crafter che con le ciaspole batteva la neve, consentendomi così di sprofondare il meno possibile
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cercando comunque di essere rapidi perchè il disgelo era già iniziato e con il bastoncino si sentiva con facilità il ghiaccio a meno di 10cm di neve
ecco come andava posizionata la corda in caso di emergenza, per un punto di ancoraggio fermo e sicuro sul quale fare forza per tirarsi fuori dall'acqua

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due giri sotto il piede, poi uno dietro il polpaccio, quindi tirare con presa in basso verso l'alto caricando tutto il peso sul piede.
dopo la lunga traversata and after the thrill is gone un meritato riposo (sapete com'è, quando sentite scricchiolare il ghiaccio sotto i piedi...) ci vuole

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per il ritorno usiamo la stessa strada dell'andata, notando con sgomento che in neanche un'ora lo strato di neve si è ulteriormente assottigliato. fortunatamente la strada è battuta e si fa ancora più velocemente.
verso la strada per il Canada, faccio conoscenza con l'arcinota possessività americana per la proprietà privata


Crafter mi assicura che ci sono anche quelli dove c'è scritto che si spara a vista, ma purtroppo non siamo riusciti a trovarne neanche uno
giunti a Montreal ci sistemiamo in un bellissimo albergo (wifi, hall, reception, letti, cuscini insomma c'è tutto...)
triste città, specialmente il centro e specialmente di domenica:

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scale. infatti le città canadesi per il freddo invernale si sviluppano anche nel sottosuolo dove per il rigido freddo hanno una doppia vita. ecco uno dei tanti accessi.
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8571200585_cca4cb4080_z.jpgSolo un giorno e poi di corsa di ritorno negli USA in direzione di Witheface Mounatin dove c'è una bellissima strada che porta in vetta.
ecco l'ingresso qualche giorno prima 
ed ecco la salita
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foto volutamente sottoesposte (non ritoccate) per descrivere la cupezza della giornata
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eccomi con la vetta sullo sfondo
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 .

Il primo giorno a New York è un vero tour de force
raggiungo Manhattan in treno e subito mi fiondo all'Empire State Building avendo preventivamente fatto il biglietto Speedy Gonzales che, si costa il triplo, ma mi fa saltare tutte le code.
A parte il siparietto al punto di controllo sicurezza dove, percependo che avrei dovuto spogliarmi, chiedo all'addetta alla sicurezza se ha tempo visto che io "EDC ambulante" di cose proibite addosso ne ho tante, lei risponde che ha tutta la giornata ed io replico che la trascorrerò con lei con tanto piacere.
Così tra l'ilarità (iniziale) degli astanti, vengono fuori prybar, leatherman, torcia di sicurezza, accendino a benzina, accendino antivento, ed altri oggettini che secondo loro erano decisamente utili per costruire un ordigno nucleare artigianale. Rilasciatami una ricevuta per tutto il ben di Dio che mi hanno trattenuto continuo la mia scalata al palazzone dove scatto un mare di foto tra le quali:


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quindi giù di corsa sempre esibendo il mio biglietto e quindi saltando tutte le code e con un breve giro di metro destinazione Coney Island in onore del miticissimo film I Guerrieri della Notte




ecco il lungomare ed a seguire la stazione. il lunapark è un normalissimo lunapark




adesso, il gioco si fa più difficile, perchè con un cambio di mezzo devo puntare al traghetto di Staten Island così da poter fotografare lo Skyline di Manhattan e la Statua della Libertà ed il tutto aggratis










mentre ci avviciniamo alla statua delle libertà e tutti sgomitiamo per fotografarla, ecco che con la coda dell'occhio intravedo un gabbiano che vola a fianco del traghetto... è un attimo e mi volto dal lato opposto e comincio a scattare un tutt'altra direzione




comunque tranquilli, la statua l'ho beccata comunque




lo so la più bella pende, ma non ho avuto ancora voglia di raddrizzare cento e passa foto...




infine altra corsa (in metro) alla Central Station per scattare le ultime foto con il mio nuovo 10-22.



il giorno dopo mi concedo una piacevole barba da Ernie, un simpatico italo-americano originario di Diamante (Calabria) emigrato in America nel '63, dalla perfetta parlata Brokklina.




quindi si va in centro a Rockfeller Plaza e Nintendo Store dove ne approfitto per fare una lunga ed estenuante telefonata con la mia consorte sulla più giusta maglietta da scegliere per nostro figlio










quindi capatina sulla 5 av e Cattedrale di San Patrizio







toccatina al Central Park




e poi con la metro giù fino al Ponte di Brooklyn







un poco di skyline




si conclude qui il resoconto sul mio viaggio in America. Avrei potuto narrare o mostrare molto di più, ma di questo mi riserverò nel mio sito con più calma.
Sempre in seguito desidero elencare tutte le procedure burocratiche, accorgimenti, piccole scoperte ed altro che hanno reso questo viaggio più tranquillo e scevro da sorprese.
Ringrazio i 16 amici che fino ad ora hanno ringraziato il thread ma, principalmente, ringrazio il grande Marco Crafter senza il quale tutto questo non sarebbe stato possibile.
SSAPP!