giovedì 30 gennaio 2020

uffa che barba versione 2.0

tempo addietro scrissi un post denominato "uffa che barba" il quale parlava della rasatura e dei suoi piaceri.
i tempi sono cambiati e dal pizzo sono passato alla barba intera, ma non barba rasa ma un bel barbone che al momento di aggira sul mento attorno ai 4 centimetri.
dopo averla fatta crescere in modalità babbo natale è stato compito del barbiere sagomarla.
adesso però che ha una suo status ed una sua personalità necessita cure continue.
così dando un'occhiata in rete mi si è aperto un mondo.
per la cura della barba esistono olii, balsami, ma anche cere, shampoo, paste esfolianti e quindi spazzole con setole più o meno rigide e pettini con denti più o meno larghi.
tutti questi prodotti si differenziano in tre macrocategorie, barbe rade, barbe medie e barbe lunghe.
ovviamente esistono prodotti con profumazioni neutre per non impattare su eventuali profumi l'utilizzatore usasse o profumazioni di diverse fragranze generalmente poco persistenti mediamente con tendenze lignee, esotiche ma comunque virili visto che non si è mai visto un possibile omaccione barbuto e tatuato che sa di profumo alla violetta o al gelsomino.

mercoledì 29 gennaio 2020

come perdere una guerra in casa

la guerra del vietnam fu una guerra parte persa sul campo e parte persa a casa.
la popolazione americana è molto ma molto nazionalista ovvero che esalta fortemente l'idea di nazione ed ha un forte attaccamento alla patria.
questo si vede nelle piccole e nelle grandi cose. nella quotidianità, ovvero dove tutte le case hanno una bandiera americana esposta. ora potrebbe darsi che questo sia dovuto al fatto che al momento l'america sia impegnata in un confitto, ma di fatto quando sono stato negli states OGNI casa privata aveva la sua bandiera, così come ogni carrozza di metro o autobus di linea.
questa è una piccola cosa, ma all'inizio di ogni evento sportivo tutti e dico tutti si alzano e, mano su cuore, cantano l'inno nazionale.
durante la 2a GM i combattenti in licenza ma anche i reduci venivano rispettati dalla popolazione tutta.
al termine della guerra i veterani furono in cima ai pensieri della nazione.
si combattè dal 1939 al 1945 quindi ben 6 anni, l'età media era di circa 18/19 anni, e tutti questi giovani al loro ritorno desideravano farsi una famiglia senza però avere arte ne parte. lo stato creò una sorta di ediliza popolare ad hoc prorio a long island per i newyorkesi. tutte villette bifamiliari che sono visibili con google maps (ovviamente la versione 1.2) con giardinetto, staccionata in legno e cancelletto.
i ragazzi avevano bisogno di riprendersi dalle fatiche.
non mi pare si sia mai parlato/scritto di crimini commessi nei confronti del nemico o della popolazione civile ma, a cercare bene gli alleati (generalizziamo) come tutti d'altronde hanno commesso le loro atrocità. la guerra tira fuori il peggio delle persone.
PERO' ai reduci del vietnam non è stato consentita alcuna defaiance.
i manifesti con scritte assassini di donne e bambini (vogliamo parlare dei 635.000 morti nel bombardamento di dresda nella 2a GM? erano tutti militari?), personaggi come john lennon che inneggia alla pace mentre indossa una camicia militare? radical chic all'inverosimile!
la stragrande maggioranda dei militari americani in vietnam erano coscritti ovvero obbligati ad andarvi. molti provenivano da famiglie povere e non riuscivano a scansare la cartolina di precetto.
la canzone dei creedence clearwather "fortunate son" la dice lunga. altro che l'ipocrisia di lennon...
i ragazzi che dimostravano contro la guerra dimostravano dai college ovvero dove bisogna potersi permettere di pagare una bella retta. nel frattempo guardate il viso di chi si trovava a combattere nella jungla.




massimo rispetto e, se poi qualcuno sclera, non si sta giocando a ramino... si sta servendo la nazione.

guerra del vietnam, ma voi che cosa ne sapete?

mi riferisco ovviamente alla guerra in Vietnam americana. guerra che fu conseguenza di un'altra guerra, a sua volta conseguenza di un'altra guerra...
come vedete il percorso storico è piuttosto intricato.
partiamo dall'inizio degli inizi, ovvero quando dal 1887 l'indocina era una colonia francese. si chiamava indocina francese e riuniva il tonchino, l'annam, la cocincina (che formavano l'attuale vietnam) il laos, la cambogia e l'exclave della baia di canton.
durante la seconda guerra mondiale (la prima delle 3 che ho menzionato) il governo di vichy consentì ai giapponesi di stanziare le sue truppe in indocina e di usare gli aereoporti in vietnam.
già da allora un movimento insurrezionale per la liberazione del vietnam iniziò a farsi sentire, a capo di questo movimento c'era un certo oh chi minh, leader di un partito armato denominato viet-minh. vi dicono niente questi nomi?
al termine della seconda guerra mondiale e dopo una lunga e dura lotta contro i giapponesi oh chi minh occupò hanoi proclamando l'indipendenza del vietnam. la cosa ci stava tutta.
i francesi però dopo tantissimi anni di colonialismo tentarono di riprendersi la colonia iniziando quella che venne definita la sporca guerra (la seconda delle 3), ma le presero di santa ragione nel periodo 1946-1954.
la sconfitta definitiva fu a dien bien phu grazie all'abile generale vietnamita giàp.
lasciando l'indocina a ginevra si discusse il trattato di pace tra francia e vietnam il quale venne diviso in due attraverso il 17mo parallelo. il vietnam del nord rimase una repubblica comunista mentre il sud si confermò repubblica capitalista divenendo però una sorta di regime semidittatoriale capeggiato dal presidente ngo dinh diem. questo fece scoppiare la guerra civile perchè il vietnam del sud voleva riunirsi al nord sotto il controllo di oh chi minh. ci stiamo avvicinando a grandi passi alla terza guerra, quella definitiva. non solo il vietnam del nord spingeva, attuando attacchi ma anche un movimento di guerriglia di ispirazione comunista sostenuto dal vietnam del nord denominato vietcong si opponeva al governo del sud.
a questo punto, temendo il così detto effetto domino, ovvero il timore di un aumento esponenziale di paesi sotto influenza comunista gli stati uniti si interessarono al vietnam.
già la cina era diventata comunista nel 1949 e quindi la bandiera rossa cominciava a sventolare su troppi paesi.
in pratica gli USA iniziarono ad inviare consiglieri militari e fondi per aiutare il governo del vietnam del sud. ma il tutto fu inutile infatti Ngo Dinh Diem da bravo leader corrotto, inviso alla maggioranza buddista dei cittadini la quale fece si che questi spingessero la popolazione rurale del paese a ribellarsi ed a supportare apertamente i vietcong. nel 1963 il presidente kennedy aumentò il contingente dei consiglieri militari a 30.000 ma poco si ottenne perchè ci fu una girandola di capi di stato tutti più o meno corrotti e questo diede alla fine la scusa all'america di aprire palesemente le danze contro il vietnam del nord tramite la marina che stanziava nel golfo del tonchino.
nel 1964 sotto il presidente johnson la presenza americana divenne il vero e proprio corpo di spedizione in continuo aumento; aumento progressivamente attuato per ben dieci anni consecutivi.
nel 1965 iniziarono i bombardamenti a tappeto e nel 1968 i militari americani erano diventati ben 500.000.
le strategie americane in vietnam si rivelarono estremamente fallimentari per molteplici motivi.
- l'accanirsi con i bombardamenti colpiva anche la popolazione civile la quale inasprita passava ai vietcong
- non si teneva conto della morfologia del territorio dove invece il nemico ne era profondo conoscitore
- spesso i vietcong si mischiavano alla popolazione civile rendendone impossibile l'individuazione
- l'unica tattica funzionale ovvero le missioni search and destroy portava allo sbarco tramite elicotteri in villaggi con vietcong misti a civili e quindi a stragi di civili innocenti con le immaginabili reazioni
logisticamente i vietcong risolsero brillantemente i loro problemi utilizzando il sentiero di ho chi minh ovvero una fitta rete di sentieri nascosti che non fu mai possibile interrompere.
nel 1968 vietcong ed il vietnam del nord intrapresero l'offensiva del tet attaccando contemporaneamente più di 100 tra città e basi militari e catturando i 3/4 delle città principali del vietnam del sud.
quello fu l'inizio della fine.

storicamente e non politicamente parlando

le leggi Scelba e Mancino puniscono l'esaltazione e la propaganda dei principi del fascismo seppur cozzando con l'articolo 21 della costituzione che sancisce la libera manifestazione del pensiero.
bisogna però contestualizzare quando queste leggi vennero promulgate e la necessità di dare un forte segno ed uno stop agli eventuali nostalgici fossero rimasti dopo i tragici eventi della seconda guerra mondiale.
però durante il trentennio sono state create delle istituzioni delle quali ancora oggi ne traiamo beneficio.
ecco una lista che dedico a chi, pur approfittando di qualche benefit qui elencato non si fa scrupolo di utilizzare il termine "fascista" come insulto tra l'altro ormai anacronistico.
nell'elenco che segue ci sono voci probabilmente discutibili come a mio avviso le 66-67-68. buona lettura e visione critica.
la storia di un paese è un mosaico di eventi non sempre gioiosi e positivi, questo si sa. l'Italia ha avuto i suoi. l'importante è guardare avanti e trarre insegnamento da ciò che è passato.

tratto dal numero di Libero del 28 gennaio 2013

Le cento cose buone del fascismo Troppo spesso si parla di Mussolini e di Fascismo solo in senso negativo, addirittura viene identificata questa parola come soppressione di ogni diritto e libertà eppure il 80% delle leggi e dei regolamenti anche in ambito contrattuale e salariale come tutela dei piu' deboli risalgono a quel periodo. Senza nulla togliere alle atrocita' poi compiute con Hitler, ma giusto per informazione. 
1. Assicurazione invalidità e vecchiaia, R.D. 30 dicembre 1923, n. 3184 
2. Assicurazione contro la disoccupazione, R.D. 30 dicembre 1926 n. 3158 
3. Assistenza ospedaliera ai poveri R.D. 30 dicembre 1923 n. 2841 4. Tutela del lavoratore di donne e fanciulli R.D 26 aprile 1923 n. 653 
5. Opera nazionale maternità ed infanzia (O.N.M.I.) R.D. 10 dicembre 1925 n. 2277 
6. Assistenza illegittimi e abbandonati o esposti, R.D. 8 maggio 1925, n. 798 
7. Assistenza obbligatoria contro la TBC, R.D. 27 ottobre 1927 n. 2055 
8. Esenzione tributaria per le famiglie numerose R.D. 14 maggio 1928 n. 1312 
9. Assicurazione obbligatoria contro le malattie professionali, R.D. 13 maggio 1928 n. 928 
10. Opera nazionale orfani di guerra, R.D.26 luglio 1929 n.1397 
11. Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (I.N.P.S.), R.D. 4 ottobre 1935 n. 1827 
12. Settimana lavorativa di 40 ore, R.D. 29 maggio 1937 n.1768 
13. Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (I.N.A.I.L.), R.D. 23 marzo 1933, n. 264 
14. Istituzione del sindacalismo integrale con l’unione delle rappresentanze sindacali dei datori di lavoro (Confindustria e Confagricoltura); 1923 
15. Ente Comunale di Assistenza (E.C.A.), R.D. 3 giugno 1937, n. 817 
16. Assegni familiari, R.D. 17 giugno 1937, n. 1048 
17. I.N.A.M. (Istituto per l’Assistenza di malattia ai lavoratori), R.D. 11 gennaio 1943, n.138 
18. Istituto Autonomo Case Popolari 
19. Istituto Nazionale Case Impiegati Statali 
20. Riforma della scuole “Gentile” del maggio 1923 (l’ultima era del 1859) 
21. Opera Nazionale Dopolavoro (nel 1935 disponeva di 771 cinema, 1227 teatri, 2066 filodrammatiche, 2130 orchestre, 3787 bande, 1032 associazioni professionali e culturali, 6427 biblioteche, 994 scuole corali, 11159 sezioni sportive, 4427 di sport agonistico.). I comunisti la chiamarono casa del popolo 
22. Guerra alla Mafia e alla Massoneria (vedi “Prefetto di ferro” Cesare Mori) 
23. Carta del lavoro GIUSEPPE BOTTAI del 21 aprile 1927 
24. Lotta contro l’analfabetismo: eravamo tra i primi in Europa, ma dal 1923 al 1936 siamo passati dai 3.981.000 a 5.187.000 alunni – studenti medi da 326.604 a 674.546 – universitari da 43.235 a 71.512 
25. Fondò il doposcuola per il completamento degli alunni 
26. Istituì l’educazione fisica obbligatoria nelle scuole 
27. Abolizione della schiavitù in Etiopia 
28. Lotta contro la malaria 
29. Colonie marine, montane e solari 
30. Refezione scolastica 
31. Obbligo scolastico fino ai 14 anni 
32. Scuole professionali 
33. Magistratura del Lavoro 
34. Carta della Scuola Opere architettoniche e infrastrutture 
35. Bonifiche paludi Pontine, Emilia, Sardegna, Bassa Padana, Coltano, Maremma Toscana, Sele ed appoderamento del latifondo siciliano. Con la fondazione delle città di Littoria, Sabaudia, Aprilia, Pomezia, Guidonia, Carbonia, Fertilia, Segezia, Alberese, Mussolinia (oggi Alborea), Tirrenia, Tor Viscosa, Arsia e Pozzo Littorio e di 64 borghi rurali, 1933 – 1939 
36. Parchi nazionali del Gran Paradiso, dello Stelvio, dell’Abruzzo e del Circeo 
37. Centrali Idroelettriche ed elettrificazione delle linee Ferroviarie 38. Roma: Viale della Conciliazione ù
39. Progetto della Metropolitana di Roma 
40. Tutela paesaggistica ed idrologica 41. Impianti di illuminazione elettrica nelle città 
42. Prosciugamento del Lago di Nemi (1931) per riportare alla luce navi romane 
43. Creazione degli osservatori di Trieste, Genova, Merate, Brera, Campo Imperatore 
44. Palazzo della Previdenza Sociale in ogni capoluogo di Provincia 
45. Fondazione di 16 nuove Province 
46. Creazione dello Stadio dei Marmi (di fronte allo stadio si trova ancora un enorme obelisco con scritto “Mussolini Dux”) 
47. Creazione quartiere dell’EUR 
48. Ideazione dello stile architettonico “Impero”, ancora visibile nei palazzi pubblici delle città più grandi 
49. Creazione del Centro sperimentale di Guidonia (ex Montecelio), dotata del più importante laboratorio di galleria del vento di allora (distrutto nel 1944 dalle truppe tedesche che abbandonavano Roma) 
50. Costruzione di numerose dighe 
51. Fondò l’istituto delle ricerche, profondo stimatore di Marconi che mise a capo dello stesso istituto grazie alla sua grandiosa invenzione della radio e dei primi esperimenti del radar, non finiti a causa della sua morte 
52. Costruzione di molte università tra cui la Città università di ROMA 
53. Inaugurazione della Stazione Centrale di Milano nel 1931 e della Stazione di Santa Maria Novella di Firenze 
54. Costruzione del palazzo della Farnesina di Roma, sede del Ministero degli Affari Esteri 
55. Opere eseguite in Etiopia: 60.000 operai nazionali e 160.000 indigeni srotolarono sul territorio più di 5.000 km di strade asfaltate e 1.400 km di piste camionabili. Avevano trasformato non solo Addis Abeba, ma anche oscuri villaggi in grandi centri abitati (Dessiè, Harar, Gondar, Dire, Daua). Alberghi, scuole, fognature, luce elettrica, ristoranti, collegamenti con altri centri dell’impero, telegrafo, telefono, porti, stazioni radio, aeroporti, financo cinematografi e teatri. Crearono nuovi mercati, numerose scuole per indigeni, e per gli indigeni crearono: tubercolosari, ospizi di ricovero per vecchi e inabili al lavoro, ospedali per la maternità e l’infanzia, lebbrosari. Quello di Selaclacà: oltre 700 posti letto e un grandioso istituto per studi e ricerche contro la lebbra. Crearono imprese di colonizzazione sotto forme di cooperative finanziate dallo stato, mulini, fabbriche di birra, manifatture di tabacchi, cementifici, oleifici, coltivando più di 75.000 ettari di terra. 
56. Sviluppo aeronautico, navale, cantieristico Opere politiche e diplomatiche 
57. Patti Lateranensi, 11/02/1929 
58. Tribunale del popolo 
59. Tribunale speciale 
60. Emanò il codice penale (1930), il codice di procedura penale (1933, sostituito nel 1989), il codice di procedura civile (1940), il codice della navigazione (1940), il codice civile (1942) e numerose altre disposizioni vigenti ancora oggi (il Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, il Codice della Strada, le disposizioni relative a: polizia urbana, rurale, annonaria, edilizia, sanitaria, veterinaria, mortuaria, tributaria, demaniale e metrica) 
61. Conferenza di Losanna 
62. Conferenza di Locarno 
63. Conferenza di Stresa 
64. Patto a quattro 
65. Patto anti-Comintern Opere espansionistiche 
66. Riconquista della Libia 
67. Conquista dell’Etiopia 
68. Guerra di Spagna Opere economiche e finanziarie 
69. Istituto di Ricostruzione Industriale (I.R.I.), 1932 
70. Istituto Mobiliare Italiano (I.M.I.), 1933 
71. Casse Rurali ed Artigiane, R.D. 26 agosto 1937, n. 1706 
72. Riforma bancaria: tra il 1936 e il 1938 la Banca d’Italia passò completamente in mano pubblica e il suo Governatore assunse il ruolo di Ispettore sull’esercizio del credito e la difesa del risparmio 73. Socializzazione delle imprese. Legge della R.S.I., 1944 
74. Parità aurea della lira 
75. Battaglia del grano 
76. 1929: crisi finanziaria mondiale. Il mondo del capitalismo è nel caos: il Duce risponde con 37 miliardi di lavori pubblici e in 10 anni vengono costruite 11.000 nuove aule in 277 comuni, 6.000 case popolari che ospitano 215.000 persone, 3131 fabbricati economici popolari, 1.700 alloggi, 94 edifici pubblici, ricostruzione dei paesi terremotati, 6.400 case riparate, acquedotti, ospedali, 10 milioni di abitanti in 2493 comuni hanno avuto l’acqua assicurata, 4.500 km di sistemazione idrauliche e arginature, canale Navicelli; nel 1922 i bacini montani artificiali erano 54, nel 1932 erano arrivati a 184, aumentati 6 milioni e 663 mila k.w. e 17.000 km di linee elettriche; nel 1932 c’erano 2.048 km di ferrovie elettriche per un risparmio di 600.000 tonnellate di carbone; costruiti 6.000 km di strade statali, provinciali e comunali, 436 km di autostrade. Le prime autostrade in Italia furono la Milano-Laghi e la Serravalle-Genova (al casello di Serravalle Scrivia si trova una scultura commemorativa con scritto ancora “Anno di inizio lavori 1930, ultimato lavori 1933”) 
77. Salvò dalla bancarotta l’Ansaldo, il Banco di Roma e l’Ilva (1923-24) 
78. Attacco al latifondo siciliano 
79. Accordi commerciali con tutti gli Stati compreso l’Urss 
80. Pareggio di bilancio già dal 1924 Opere sportive e culturali 
81. Costruzione dell’Autodromo di Monza, 10/09/1923 
82. Fondazione di CINECITTA’ 
83. Creazione dell’ente italiano audizione radiofoniche (EIAR), anno 1927 
84. Primi esperimenti della televisione che risalgono all’anno 1929 per volere del Duce; nel dicembre del ’38 l’ufficio stampa dell’EIAR comunicò che nei primi mesi del ’39 sarebbero iniziati servizi regolari di televisione. Il 4 giugno 1939 alla Mostra del Leonardo ci furono alcune trasmissione sperimentali, sul Radiocorriere apparvero i programmi e persino le pubblicità di alcuni paleolitici apparecchi televisivi. Purtroppo il progetto venne abbandonato a causa dell’entrata in guerra 
85. Istituzione della Mostra del Cinema di Venezia, prima manifestazione del genere al mondo, nata nel 1932 per opera del direttore dell’Istituto Luce, De Feo, e dell’ex ministro delle Finanze Giovanni Volpi di Misurata 
86. Creazione dell’albo dei giornalisti, anno 1928 
87. Fondazione dell’istituto LUCE, anno 1925 
88. Nel 1933 appoggiò la prima trasvolata atlantica compiuta da Italo Balbo (tra l’altro, fu in quella occasione che venne inaugurata la “posta aerea”) 
89. Accademia d’Italia (Marconi, Pirandello, Mascagni, ecc.) 
90. Littoriali della cultura e dell’arte Opere di utilità varie 
91. Registro per armi da fuoco 
92. Istituzione della guardia forestale 
93. Istituzione dell’archivio statale, anno 1923 
94. Fondazione della FAO 
95. Fondazione dei consorzi agrari 
96. Annessione della Guardia di Finanza nelle forze armate 
97. Istituzione di treni popolari per la domenica con il 70% di sconto, anno 1932 
98. Istituì il Corpo dei Vigili del Fuoco. 
99. Ammodernò il Pubblico Catasto urbano e dei terreni 100. Mappò tutto il territorio nazionale compilando le mappe altimetriche usate ancora oggi, e che non sono mai state aggiornate da allora. (falso: recentemente la cartografia IGM è in fase di aggiornamento addirittura in modalità a colori - ndr)

mercoledì 15 gennaio 2020

distillatore per oli essenziali DIY

Chi fa un largo uso di oli essenziali può avere la tentazione di autoprodurli, specialmente se ha la possibilità di avere accesso alla materia prima.
Nel mio caso ho piante di rosmarino, lavanda, ma anche alberi di pino e volendo limone per tentare la produzione di qualcosa che si avvicini al bergamotto.
Per l’autoproduzione necessita possedere un distillatore per essenze che, mi pare possa anche produrre alcool, ma non ne sono sicurissimo quindi prendete questa affermazione con il beneficio d’inventario. Ecco a seguire l’immagine schematica di come è fatto questo dispositivo.


Come si vede è semplicissimo e si compone di pochissimi componenti ovvero.
1) La camera di distillazione che si preferisce sia una pentola a pressione modificata. a questa si collegherà un tubo in vetro flessibile che terminerà nella camera di condensazione.
2) Camera di condensazione, ovvero una serpentina immersa in acqua fredda per far condensare il vapore caldo fuoriuscito dalla camera di distillazione. questo vapore conterrà sia acqua profumata che oli essenziali
3) Separatore di oli essenziali il quale separerà l’acqua profumata dall’olio essenziale. a parità di funzione espletata se ne trovano di forme diverse
4) Rete separatrice da mettersi nella camera di distillazione tra l’acqua e il prodotto che desideriamo distillare

Su Amazon si trova in vendita tutto ciò che è necessario, ma attenzione ai feedback perchè qualcuno è rimasto molto scontento dei kit ricevuti.

E’ però vero che con una pentola a pressione di recupero e quindi a costo zero, con qualche metro di tubo di rame con il quale fare la camera di condensazione avvolgendolo a spirale ed inserendolo in un contenitore di plastica sigillando il foro d’uscita con del silicone restano solo i tubi ed il separatore. Probabilmente una buona erboristeria potrà indirizzarvi per l’acquisto del materiale mancante.

Come fornello converrà prenderne uno elettrico così da potervi pisizionare tramite prolunga dove meglio vi conviene lasciando libere le cucine.

Enjoy!