lunedì 20 settembre 2021

a proposito di schiavitù

recentemente ho visto Muhammad Alì parlare di razzismo e di ingiustizia sociale al Dick Cavett Show.

Alì era quasi un ospite fisso al programma e praticamente sempre si esprimeva con la sua parlantina sciolta riguardo le problematiche delle persone di colore negli Stati Uniti.

mi è allora venuto spontaneo cercare di capire e/o conoscere le radici di questo atteggiamento nei loro confronti.

il tutto, nasce dallo schiavismo in America ma prima ancora dal fenomeno della schiavitù.

ritengo che non tutti sappiano che la prima traccia della schiavitù la si trova negli antichi documenti legali scritti in babilonese ed in particolare nel codice di Hammurabi che risale al 1860 a.C. ma prima ancora era praticata dagli antichi Sumeri in Mesopotamia e quindi nel 3500 a.C.

Generalmente lo scopo di possedere degli schiavi era quello della coltivazione tant'è che era attività poco diffusa nei popoli cacciatori-raccoglitori.

La cattura e mantenimento degli schiavi si perpetuò nel medio evo ma conobbe il picco quando divenne forma di lucro, questo da parte dei commercianti spagnoli, olandesi, francesi, inglesi, portoghesi e perfino arabi che attingevano alla popolazione africana.

Adesso trattare per esteso questo fenomeno richiede tempo e spazio di gran lunga superiori a quello dedicato all'argomento principale di questo articolo, quindi mi sposterò sullo schiavismo americano.

Commercianti Portoghesi, Inglesi, Francesi ed Olandesi dopo il 1870 iniziarono il commercio di schiavi negri prelevati dall'Africa Occidentale traversandoli per l'Oceano Atlantico fino ai porti dei Caraibi dove caricavano caffè, indaco, zucchero e cotone grezzo.

Visto quanto rendeva questa attività vi si inserirono prima gli Arabi e quindi anche le stesse popolazioni Africane.

Nel 1619 la prima colonia Inglese ovvero la Virginia acquisì i primi schiavi