martedì 2 luglio 2013

accetta contro tomawak

Parliamo di due oggetti virtualmente simili ma fondamentalmente diversi sia strutturalmente che come destinazione d'uso.
Per non di meno sono virtualmente sovrapponibili ed adesso vediamo come e perchè.





Dalle immagini vediamo che si tratta di due strumenti decisamente simili, in pratica la prima è un'accetta mentre il secondo è un tomawak. Nella destinazione d'uso quest'ultimo vuole adattarsi ad un doppio uso, e cioè accetta ed arma nel senso proprio della parola, con la differenza che mentre come arma riesce a farlo abbastanza bene, come accetta ha qualche limitazione, per lo meno se confrontato con un accetta pura. La differenza è evidente osservando il taglio (in gergo bisello) che nell'accetta è molto più pronunciato, assolvendo così alla funzione di cuneo che si apre meglio la strada nel legno. La differenza si estende alla parte posteriore della testa del tomawak che è appuntita, proprio per offendere in quanto arma.
Nel dettaglio ci troviamo per l'accetta di fronte ad una Wetterling 118 Bushcraft che pesa ben 700 grammi mentre per il tomawak un Cold Steel Trench Hawk che ne pesa ben 672.
In pratica come pesi siamo equivalenti e credo che la differenza per il cold steel la faccia il manico il polypropylene.
Nell'uso pratico al momento di spaccare la legna l'accetta risulta vincente causa il maggiore peso della testa mentre come arma di difesa il tomawak necessita essere più agile e quindi meno incisivo sulla legna (parere personale).
Cosa scegliere allora? beh... se siete un tipo paranoico e temete aggressioni nel bosco, allora come difesa personale, il tomawak non teme confronti, ma se dovete darci dentro di legna, allora una buona e collaudata accetta non ha rivali.
Forse non tutti sanno che in origine il tomawak indiano era costruito in modo molto primitivo da una pietra appuntita fissata all'estremità di un manico di legno. Quando i primi europei sbarcarono nel nuovo continente portarono con se le asce d'abbordaggio


che venivano usate sia in combattimento che come utensili per liberare il sartiame in caso di emergenza. I nativi apprezzarono subito questo strumento facendolo subito proprio così come noi oggi l'abbiamo sempre visto in loro mano.

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